Siamo alla fine del 2009, Gian Piero Gasperini sta incantando con il gioco del suo Genoa, che ha già perso Milito e Thiago Motta, e l'Inghilterra si accorge di lui.
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Quando Ferguson incoronò Gasperini. E l’Inghilterra scopriva “Gasperson”…
Siamo alla fine del 2009, Gian Piero Gasperini sta incantando con il gioco del suo Genoa, che ha già perso Milito e Thiago Motta, e l’Inghilterra si accorge di lui. E se ne accorge soprattutto chi in Inghilterra è considerato un autentico...
E se ne accorge soprattutto chi in Inghilterra è considerato un autentico totem, un guru del calcio (e non solo in Inghilterra): stiamo parlando di Sir Alex Ferguson, che segnala alla dirigenza dello United le competenze tattiche di Gasperini e chiede di sondare con il Genoa la possibilità di portare il tecnico di Grugliasco ad Old Trafford per farlo diventare il suo "assistente tecnico".
Praticamente, Ferguson aveva intenzione di fare con Gasperini quello che in campo ha fatto con i vari Cristiano Ronaldo, Rooney, Hernandez, Nani: prenderli ancora non campioni affermati e crescerli sotto la sua ala protettiva.
Gasperini, però, è uomo di campo e decide di rimanere in panchina, benché gli osservatori dello United spiino il suo Genoa più di una volta al Ferraris.
La storia la conosciamo tutti: col Genoa il rapporto si chiude con un esonero, senza rancore, e per Gasperini la possibilità di approdare in una big si concretizza l'altro ieri, quando Massimo Moratti decide di affidargli niente meno che la panchina dei campioni del Mondo.
E l'Inghilterra potrebbe presto accorgersi nuovamente di lui, dopo averlo premiato, proprio nel 2009, come uno dei "New Supermanagers" del calcio europeo.
"Apprezzato da colleghi illustri, Gasperson e il suo team regalano sempre spettacolo allo stato puro", fu il commento dell'autorevole rivista inglese "Four-Four Two", che gli assegnò il premio.
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