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Ranocchia: “A S.Siro devono avere paura! Rinnovo? 10 giorni. Terzi? Non firmo”

Il capitano nerazzurro Andrea Ranocchia incontra i giornalisti alla vigilia di Inter-Cagliari. FcInter1908.it, in diretta da Appiano Gentile, vi riporta live le parole del capitano: -La fascia ti ha dato sicurezza in più a livello personale e per...

Simona Castellano

Il capitano nerazzurro Andrea Ranocchia incontra i giornalisti alla vigilia di Inter-Cagliari.

FcInter1908.it, in diretta da Appiano Gentile, vi riporta live le parole del capitano:

-La fascia ti ha dato sicurezza in più a livello personale e per il progetto?

Mi ha responsabilizzato più di prima sicuramente, sono qui da tanti anni, ma non è una cosa che mi pesa, anzi mi fa onore. Sicuramente mi farà crescere, ho iniziato da poco ad esserre capitano, è anche un periodo di adattamento, devi pensare a tante cose. Ma ho vissuto qualsiasi cosa e sono pronto ad essere il capitano di questa squadra e spero di migliorare ancora.

-Si è colmato il gap rispetto alle altre? Credete al terzo posto?

Non firmo per il terzo posto, ma firmo per vincere tutte le partite da qui alla fine. Il Napoli non è partito bene, è vero, ma sono solo 4 giornate di campionato. Un campionato può cambiare da qui a trenta giornate, come dimostra anche la mia storia.

-Contratto a vita?

Volevo firmare fino al 2029, ma sarei stato troppo vecchio (ride, ndr). Firmerò per tanti anni, un contratto dopo l'altro. Era quello che volevo.

-Cosa manca per il prolungamento del contratto?

Dieci giorni credo.. Solo un problema di diritti di immagine, è già tutto risolto da tempo, non ci sono mai stati problemi, mai avuto dubbi.

-In che cosa ti senti cambiato? Il periodo difficile ti ha aiutato?

Oggi dico di essere contento, ho passato periodi molto difficili. Sono contento perché le vittorie ti fanno gioire e ti fanno rimanere nella storia, ma le sconfitte ti fanno crescere, le delusioni ti fanno maturare tantissimo. Sono qui da 4 anni e mi sento pronto per creare qualcosa di importante e vincere, perché nella carriera di un calciatore servono le vittorie. 

-La domanda di FcInter1908.it: tanti giovani giocano in squadra. Quanto ha inciso Mazzarri?

Molto. Si diceva che non faceva giocare i giovani. Inevece ci siamo io, Kovacic, Juan, poi in rosa abbiamo Bonazzoli e Puscas che stanno facendo benissimo, Jonathan che non ha nemmeno 30 anni. C'è il giusto mix in squadra. Il mister sta dando fiducia a tutti, ci sono tanti margini di miglioramento ancora. 

-La domanda di FcInter1908.it: chi è più difficile da marcare tra gli attaccanti dell'Inter?

Sono tutti difficili da marcare, abbiamo giocatori di un livello alto. Dalle punte al centrocampo alla difesa. Siamo molto equilibrati, anche come quantità di gruppo. Sono tutti molto difficili da marcare, fortunatamente giocano con me, non è un problema mio marcarli.

-Cosa è cambiato? Cercate più possesso quest'anno, la costruzione?

L'anno scorso ci sono stati tanti cambiamenti, è arrivato un nuovo presidente. Gli aspetti societari hanno deconcentrato un po' l'ambiente. Il mister ha avuto un anno per stabilizzarsi, sta lavorando per trasmettere le sue idee di calcio. Lo abbiamo fatto vedere in queste prime giornate. La fase difensiva prima subiva molto, quest'anno un solo gol. Vuol dire che stiamo bene. Il mister è carico, lo avete visto. In ogni partita abbiamo 5/6 occasioni nitide tra pali, gol annullati, abbiamo sempre creato tanto. Forse contro il Torino è stata una partita strana. Abbiamo sempre creato molto, al di là del possesso.

-Fiducia di Conte che ci è sempre stata ti sta aiutando? Quello che fai con il club ti ha portato in Nazionale?

La Nazionale è una conseguenza di quello che fai con il club. Se dovesse andar male con il club difficilmente e giustamente non andrei in Nazionale. Il mister guarda quello che fai con il club e convoca chi merita, chi non merita non viene chiamato. 

-Cosa ti è capitato contro una squadra di Zeman?

Mi è capitato, contro la Roma, che attaccassero la porta in tanti. Non è facile contro le squadre di Zeman, devi reagire all'urto dei primi minuti. 

-Lotta scudetto? Ci siete anche voi? Cosa manca?

Possiamo giocarcela con tutti. Fa la differenza come affrontiamo le partite ogni tre giorni. Deve fare la differenza la continuità di prestazioni. Magari ci sarà una giornata storta in cui la palla non entra, ma importante è la prestazione. Abbiamo fatto fino ad ora prestazioni ottime. E' impensabile parlare di fuga in campionato ora e stilare una classifica delle favorite. La Juve ha vinto negli ultimi anni, parte in vantaggio, ma noi siamo lì. Ci sono ragazzi che sono arrivati da poco e devono ancora capire come funziona ed immedersimarsi in questo campionato. Siamo partiti bene, ma la strada è lunga e difficile. Abbiamo le qualità giuste per poterci provare. 

-Hernanes sta facendo qualche panchina, è stato criticato contro il Palermo e mercoledì ha chiuso una partita che rischiava di rimanere aperta. Cosa pensi di lui?

Intoccabili quest'anno non devono essercene, né io né Samir né Osvaldo, nessuno. Devono esserci quelli che lavorano, che hanno una forma straordinaria e anche chi non ce l'ha. L'anno è lungo. Il profeta ha chiuso la partita contro l'Atalanta e ci ha resi tranquilli. Tutti però possono ambire a un ruolo da titolare. Non bisogna fare tragedie quando un giocatore non fa bene e non bisogna esaltarsi quando si fanno cose straordinarie. L'anno è lungo, ci saranno traferte lunghe, tutti siamo importanti, questa deve essere la nostra mentalità. E spero che Hernanes segni anche alla prossima.

-La settimana scorsa ha parlato Vidic al posto del mister e poi ha commesso un errore. Tu sei scaramantico? Potresti riposare?

Non credo nella scaramanzia, quello che è successo è successo. Il mister magari sì, non lo so (sorride, ndr). Non conosco le scelte del mister, magari qualcosa cambiererà, non lo so. Fortunatamente siamo coperti in ogni ruolo quest'anno. L'importante è continuare su questa strada ed entrare in campo con la mentalità giusta per far bene. 

-Negli USA sei stato il primo a nominare la parola scudetto. Mazzarri ti ha dato una multa?

No no (ride, ndr). Nominarla da giocatore dell'Inter è normale, ma la strada è lunghissima. Ci sono tante partite, una società come l'Inter lavora ogni giorno, dal primo all'ultimo membro, per vincere. Questo deve essere il nostro motto.

-Le ultime partite hanno dato tranquillità che mancava l'anno scorso al Meazza?

Non ho accusato questo cambiamento, San Siro è casa nostra. Le squadre qui devono avere un minimo di timore. Per come siamo partiti, siam partiti bene, dobbiamo continuare a dimostrarlo. Non ho mai accusato il fatto che casa nostra ci incuta timore.

-Solidità difensiva dipende soprattutto dall'inserimento di Medel che dà tranquillità?

"Soprattutto" è un termine sbagliato. La solidità parte dalle punte, passa dai centrocampisti e poi arriva a noi. Se tutti ci diamo una mano dall'inizio alla fine è più facile. Gary, come M'Vila sono importanti, schermano molto, ma se la squadra non prende gol è merito di tutti, tutti corrono e fanno in modo che non si porendano gol. 

-Cosa c'è da temere del Cagliari che ha fatto solo un punto?

E' una partita difficile come tutte, il campionato quest'anno è equilibrato. Le squadre di Zeman fanno un allenamento molto pesante e quindi la forma la trovano più avanti, ma in questo avvio di campionato stiamo dimostrando di stare bene, dobbiamo continuare a farlo. Sarà una partita dura, davanti hanno tanta qualità. Oggi iniziano a studiarli per bene.