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A tutto Andrea Ranocchia. Il difensore ex Inter si è raccontato all’IBC di Lissone tra passato, presente e futuro.
Andrea, a circa un mese e mezzo dal ritiro come stai? non hai cambiato idea?
Nono, sto benissimo così! (Ride), Ora mi sto riposando e mi sto godendo la famiglia ad Assisi, è bello rimanere un po` a casa e poter vivere la famiglia e gli amici. Poi vedremo se rientrare nel mondo nel calcio ed eventualmente con quale ruolo. Mi piacerebbe aprire una scuola calcio per lavorare con i giovani. Quando avrò le idee più chiare e avrò capito cosa voglio fare, ricomincerò!
Parliamo un po` del giorno in cui hai deciso di smettere...
Avevo già deciso da tempo, ma tanti mi chiedevano cosa stesse succedendo, così ho deciso di tirare fuori tutto quello che avevo dentro e ho spiegato le ragioni della mia scelta e quello che avevo vissuto. Mi è sembrato corretto verso chi mi seguiva e faceva il tifo per me, era giusto che tutti conoscessero il mio punto di vista.
Cosa ti manca di più?
Mi manca lo spogliatoio, mi manca vivere il gruppo durante la settimana e poi nel giorno precedente alla partita. Mi manca la tensione della gara da condividere con i compagni e poi le emozioni del post partita. Lo spogliatoio è un luogo particolare, dove nascono amicizie, si lavora per arrivare all`obiettivo, si fatica e si gioisce insieme.
Riavvolgiamo il nastro della tua carriera: ti ricordi il giorno dell`esordio in Serie A TIM?
Certo! Contro l`Inter a San Siro, giocavo nel Bari e facevo coppia con Leo Bonucci. Tra l`altro quella era l`Inter che poi avrebbe vinto il triplete. Ricordo la grande emozione e la soddisfazione per l`esordio e per il risultato, 1-1, ma ho sia ricordi abbastanza nitidi che molto accelerati perchè ero veramente emozionatissimo. E` stata una partita bellissima, quella giornata me la porterò dietro per sempre.
Raccontaci di un`alta giornata che ricordi con un affetto particolare!
L`ultima a San Siro con la maglia dell`Inter: il saluto dei tifosi mi ha ripagato di tutti gli sforzi fatti. Ho fatto parte di una società fortissima per tanti anni, sono stato anche capitano ed è stato un orgoglio indescrivibile, con la responsabilità, le emozioni e le difficoltà che comporta indossare la fascia di capitano di una squadra come quella neroazzurra. Sono stato bravo e fortunato a guadagnarmi sempre la fiducia di società, compagni e allenatori, ho sempre cercato di aiutare la squadra in tutti i modi e questo i tifosi lo hanno apprezzato. E poi aggiungerei anche la festa scudetto...
Raccontaci!
La festa è arrivata alla fine di un percorso lungo, con momenti difficili. Quando siamo riusciti a vincere lo scudetto è stata una liberazione, dopo averlo cercato e rincorso per tanti anni. A livello calcistico credo sia stato il momento più bello della mia vita. Purtroppo non abbiamo potuto festeggiarlo subito sul campo perchè abbiamo vinto il giorno successivo alla nostra partita, quando l`Atalanta non è riuscita a vincere la sua, ma è stato fantastico anche fare festa tra di noi con tutti i compagni, prima di farlo con la nostra gente.
A proposito di Spalletti, il suo Napoli sta volando...
Si, credo sia la vera sorpresa del campionato, in pochi si aspettavano andasse così forte, forse solo Luciano (ride). Stanno facendo benissimo, hanno un livello di gioco molto alto, si divertono e divertono. Sono molto contento per il mister perchè abbiamo un rapporto speciale, con me è sempre stato fantastico. Sta facendo diventare il Napoli una grandissima squadra.
Il campionato, però, è molto particolare in questa stagione con i Mondiali di mezzo... Cosa ti aspetti?
Chi può dirlo... E` ancora molto lunga la stagione e può succedere di tutto perchè, di fatto, si giocano due campionati diversi e devi fare due preparazioni. Bisognerà stare molto attenti sia dal punto di vista fisico che da quello mentale, perchè la stagione ora sembra quasi finita e invece non siamo nemmeno a metà. E poi bisognerà gestire chi va ai Mondiali perchè i giocatori che vanno in Qatar, invece, non si fermeranno mai, se non per pochissimi giorni.
Ecco, appena dopo la ripresa, il 7 gennaio ci sarà Monza-Inter. Sono le tue ultime squadre, hai già immaginato che emozioni proverai?
Spero sia una bella partita, tra due società che mi hanno dato tanto. All`Inter sono stato 11 anni e, come raccontavo, ho vissuto momenti incredibili, a Monza mi hanno fatto sentire subito a casa e dopo l`infortunio e la decisione di smettere mi sono stati molto vicini. Li ho frequentati per poco tempo ma spero con tutto il cuore che si salvino e che costruiscano un futuro importante. L’Inter è la squadra del mio cuore, mi godrò questa partita.
A proposito di infortunio... A Sensi domenica è successo quello che era successo a te...
Si, mi è spiaciuto tantissimo, l’ho sentito e gli ho fatto il mio in bocca al lupo. Immagino abbia ricevuto tanti messaggi, come successo a me. Spero torni presto, anche se non è un infortunio facilissimo da mettersi alle spalle. Ma lui è giovane e bravissimo e ha ancora tanti anni di carriera davanti!
E la tua Inter, come sta?
Hanno passato periodo difficile e ora si stanno riprendendo. Conosco le qualità calcistiche e umane dei ragazzi e del mister, spero che a fine anno possano vincere dei trofei, sono il loro primo tifoso e sono tranquillo: il gruppo è forte. E` vero che il Napoli è distante, ma in un campionato così strano tutto è aperto. Battaglieranno insieme a Juve e Milan, tutte squadre con un dna importante, tutte dure a morire.
C`è un giocatore che ti piace particolarmente? Un piccolo Ranocchia in cui ti rivedi?
Certo! il mio ex compagno Filippo Ranocchia, il cognome è una garanzia! (ride)
(Fonte: Lega Serie A)
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