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"Chi vorrei evitare di marcare tra Lautaro e Thuram? Dico Lautaro: l'ho vissuto anche in allenamento, in questo momento è un top player mondiale. Ha acquisito anche una maturità calcistica importante, è conscio delle sue qualità, dei suoi punti forti e di quelli deboli, è decisivo in tanti momenti. Si sacrifica tantissimo per la squadra, corre, si "sbatte", non tutti gli attaccanti lo fanno. Sono contento, è un ragazzo eccezionale. Thuram mi ha stupito tantissimo: ci avevamo giocato qualche anno fa in Europa, faceva l'esterno. La cosa che mi piace molto è che riesce a pulire tanti palloni: quando gliene arivano brutti trova sempre l'appoggio, un aspetto importante avendo perso Dzeko e Lukaku. La differenza tra Italia e Inghilterra? Soprattutto culturale: lì vivono la partita e l'allenamento come sport, qui è più un'ossessione".
"Come affronterei un giocatore come Chiesa? In Nazionale l'ho visto in grande forma, fisica e mentale. Lo fermi di squadra, come tutti i grandi giocatori: ha velocità, tecnica, tiro. I reparti dovranno fare un grande lavoro. Dimarco? Ha già fatto più anni di me all'Inter... È un trascinatore, un ragazzo solare, fa benissimo al gruppo. Quando andò in prestito al Verona mi dispiacque molto perchè lo vedevo già pronto per l'Inter. È un giocatore che ci tiene tanto, è interista, l'esperienza fuori lo ha aiutato a maturare più velocemente. Credo che rimarrà tanti anni, ha ancora tante cose in cui deve crescere, ma la maturazione che ha avuto è stata esponenziale. Capitano? Ce ne possono essere tanti, mi auguro che questi ragazzi giovani e che sono qui da anni restino a lungo, è solo un bene per la squadra".
"Cassano era pazzesco, ci ho giocato anche alla Sampdoria. Un aneddoto? Con lui era sempre un circo, quando entravi nello spogliatoio ti massacrava, ti prendeva in giro, lo conosciamo tutti! La questione Icardi? È uscito tutto, poi magari ci saranno cose che sanno solo lui, Wanda e la società. Un'altra possibilità? Ad oggi non vedo motivi o necessità di andare a riaprire una faccenda finita male per tutti, non ci ha guadagnato nessuno. L'Inter ha trovato tante cose positive, non credo che si rimettano ad aprire capitoli passati. Non si sa mai nel calcio, ma mi sembrerebbe molto strano. Pavard? Un giocatore forte, che ha giocato in squadre top, ha vinto un Mondiale, ha arricchito una rosa forte. Poi lì c'è Darmian che ogni volta che lo vedo giocare non sbaglia mai, sempre preciso, purtroppo se ne parla poco per quello che fa vedere. Il ricordo più bello all'Inter? Ne ho tanti, l'Inter per me è sempre stata una famiglia, voglio bene a tutti. Quello più emozionante è stato il saluto dell'ultima partita: non è da tutti i giocatori ricevere un saluto finale così, anche in una giornata triste visto che il Milan vinse lo scudetto".
"Il caso Lukaku? Sinceramente non ci ho capito un granchè. Ho letto i giornali, ma non so cos'è successo. una spiegazione non me la sono data, è stato tutto strano, Romelu avrà avuto i suoi motivi, più o meno validi. Se non si sa cos'è successo veramente è difficile dare spiegazioni. Futuro? Vediamo, sto valutando un po' di cose. Inizierò a collaborare con l'Inter dal punto di vista dell'immagine, poi non lo so. Farò il corso di allenatore, terrò aperte un po' di porte. Adesso mi godo un po' di tempo per la famiglia e gli amici".
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