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Ranocchia: “Non voglio vincere da pezzo di merda, voglio farlo come Giacinto!”

Andrea Ranocchia non ci sta. L’accusa di essere troppo tenero con gli avversari, di non avere la faccia cattiva proprio non la digerisce: “A me frega la faccia: ora mi faccio crescere la barbona lunga e pure la cresta. Poi...

Daniele Mari

Andrea Ranocchia non ci sta. L'accusa di essere troppo tenero con gli avversari, di non avere la faccia cattiva proprio non la digerisce: "A me frega la faccia: ora mi faccio crescere la barbona lunga e pure la cresta. Poi vediamo...", dice con un pizzico di fastidio.

"Ma dove siamo rimasti, al calcio del ‘500? Per far vedere che sono un duro devo spaccare una gamba a qualcuno? Non scherziamo: chiaro che è successo anche a me di essere espulso, ma non diciamo sciocchezze. Da grande, quando sarò grande, spero in due cose: di essere ricordato come un vincente e come una bella persona. Come Giacinto", incalza il capitano nerazzurro, che non vuol sentir parlare di un'immagine da bravo ragazzo che danneggia quella di difensore arcigno e "cattivo", sportivamente parlando.

"Perché se sei un vincente ma anche un pezzo di m... nessuno ti ricorderà; se invece vincente lo sei con dentro una bella persona nessuno ti scorderà mai", la chiosa del numero 23.

Il messaggio è chiaro: Ranocchia vuole vincere e vuole farlo con lealtà, senza "imbruttirsi" per compiacere gli altri.