- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
copertina
Andrea Ranocchia non ci sta. L'accusa di essere troppo tenero con gli avversari, di non avere la faccia cattiva proprio non la digerisce: "A me frega la faccia: ora mi faccio crescere la barbona lunga e pure la cresta. Poi vediamo...", dice con un pizzico di fastidio.
"Ma dove siamo rimasti, al calcio del ‘500? Per far vedere che sono un duro devo spaccare una gamba a qualcuno? Non scherziamo: chiaro che è successo anche a me di essere espulso, ma non diciamo sciocchezze. Da grande, quando sarò grande, spero in due cose: di essere ricordato come un vincente e come una bella persona. Come Giacinto", incalza il capitano nerazzurro, che non vuol sentir parlare di un'immagine da bravo ragazzo che danneggia quella di difensore arcigno e "cattivo", sportivamente parlando.
"Perché se sei un vincente ma anche un pezzo di m... nessuno ti ricorderà; se invece vincente lo sei con dentro una bella persona nessuno ti scorderà mai", la chiosa del numero 23.
Il messaggio è chiaro: Ranocchia vuole vincere e vuole farlo con lealtà, senza "imbruttirsi" per compiacere gli altri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA