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Repubblica – ET non ascolta i tifosi: WM resta per 3 motivi. Per giugno c’è un’idea

Mazzarri in bilico. E’ un ritornello che si sente da settimane e da settimane puntualmente Erick Thohir smentisce tutti e risponde anche ai tifosi nerazzurri che da giorni e giorni ormai continuano a scrivere su Twitter #mazzarrivattene. Se...

Eva A. Provenzano

Mazzarri in bilico. E' un ritornello che si sente da settimane e da settimane puntualmente Erick Thohir smentisce tutti e risponde anche ai tifosi nerazzurri che da giorni e giorni ormai continuano a scrivere su Twitter #mazzarrivattene. Se questo hashtag viene sottoposto all'attenzione del tecnico toscano lui risponde che delle critiche gliene importa poco. Ha la fiducia del presidente, gliel'ha confermata diverse volte, gli ha anche rinnovato il contratto fino al 2016. 

#MAZZARRIRESTA - "La notizia, forse sorprendente per la maggioranza in genere, è che Walter Mazzarri resta al suo posto. Anche se ha perso tre partite su dieci, anche se la sua Inter gioca assai male, anche se tutti lo vogliono a casa. No, Mazzarri rimane. Per tutta una serie di motivi, ma rimane", scrive Repubblica.it. 

I TRE MOTIVI - Non ci sono ultimatum nei confronti del tecnico. Pare che Thohir, scrive Sorrentino, sia piuttosto dispiaciuto e perplesso per la sconfitta di Parma, ma al momento non cambierà allenatore, la sua mentalità non è quella di un presidente italiano quindi gli darà fiducia per tutta la stagione. Il primo motivo è perché l'Inter non è ancora allo sbando se si guarda la classifica, il secondo motivo è perché "Mazzarri ha un contratto pesante (3,6 milioni netti a stagione fino al 2016) e pensare a un esonero adesso avrebbe costi eccezionali per le disastrate casse dell'Inter, senza contare che venerdì il club avrà un audit con l'Uefa in cui esporrà il suo difficile piano di rientro dall'enorme passivo accumulato negli ultimi tre anni (-240 milioni) e non può certo presentarsi annunciando l'esonero di un allenatore come Mazzarri, cosa che comporterebbe altre lievitazioni di costi". C'è poi un terzo motivo per il quale l'allenatore interista non sarà esonerato. Non c'è al motivo un sostituto ritenuto adatto. Per il costo "o per i troppi investimenti sul mercato che chiederebbero (Mancini e Spalletti); ci sono quelli che non vengono ritenuti un miglioramento rispetto a Mazzarri (Zenga) e dunque tanto vale non cambiare affatto. Ci sono quelli ritenuti troppo vicini, filosoficamente e non solo, alla vecchia gestione (Leonardo), dunque scartati a loro volta", si legge ancora sul sito del noto quotidiano nazionale. 

NEL MIRINO - Intanto però ci si aspetta da Mazzarri e dalla squadra una reazione e risultati tangibili: il tecnico rischia il posto "solo se si avranno segnali inequivocabili di smarrimento totale, di non ritorno". Insomma il suo lavoro sarà monitorato e Repubblica aggiunge: "Diciamo che di sicuro la fiducia di cui godeva a luglio da parte di Thohir è stata incrinata da questi ultimi 40 giorni assai particolari e deludenti. Diciamo pure che se la stagione finisse adesso, Mazzarri non verrebbe riconfermato. Ma la stagione è ancora a un quarto del suo cammino e c'è molto tempo davanti. Per recuperare, o per peggiorare". 

IL SOSTITUTO IDEALE - In sostanza se a fine stagione il mister non avrà dimostrato di avere il totale controllo della situazione si sta già pensando ad alcuni sostituti. Il primo è Sinisa Mihajlovic "sarebbe quasi la perfezione: esperienza giusta, carisma e costi contenibili. Diego Simeone sarebbe addirittura il top, non fosse per quell'ingaggio pesante. Ma a Thohir piace molto Roberto Martinez, allenatore spagnolo dell'Everton, che si mise in luce vincendo un'incredibile Fa Cup col Wigan, nel 2013, in finale contro il City. E' quello di Martinez il profilo che interessa di più al presidente dell'Inter. Giovane, brillante, e viene dalla Premier League, il campionato a cui Thohir guarda con maggiore interesse".