copertina

Repubblica: “Moratti, primi dubbi su Ranieri. Senza Eto’o la malinconia…”

Eva A. Provenzano

In questo periodo ogni sconfitta, ogni punto perso è un maremoto che si abbatte sull’Inter. I tifosi nerazzurri anche questa mattina si sono svegliati con la sensazione di avere l’acqua alla gola. La classifica preoccupa, il gioco di...

In questo periodo ogni sconfitta, ogni punto perso è un maremoto che si abbatte sull'Inter. I tifosi nerazzurri anche questa mattina si sono svegliati con la sensazione di avere l'acqua alla gola. La classifica preoccupa, il gioco di squadra pure. Si pensa e ripensa a quell'espulsione, a quel rigore sbagliato, a quella sensazione di fragilità che poi è quello che veramente spaventa.

Claudio Ranieri a fine partita ha praticamente ammesso di aver fatto un patatrac: "Ho messo Zarate e ho esposto la squadra al contropiede dell'Udinese". Fino a qualche minuto prima, anzi nel primo tempo, era stata la sua squadra a fare la partita, senza però trovare mai il gol. Dopo i novanta minuti contro la formazione di Guidolin negli spogliatoi un vertice tra presidente, allenatore e dirigenti ha messo i puntini sulle i: quella sconfitta non doveva esserci. 

"La preoccupazione è per lo stato di salute generale della squadra, che davvero non riesce mai a cambiare passo neppure con le cannonate, e anche, per la prima volta, per certe bizzarre scelte tattiche dell'allenatore", scrive Andrea Sorrentino su Repubblica. 

Il noto quotidiano parla anche di certezze che scricchiolano nella testa di Massimo Moratti: "Ha iniziato a preoccuparsi davvero, e s'è rabbuiato assai. Se anche il tecnico più esperto della serie A comincia a sbagliare così, allora le prospettive si fanno nerissime. Un po' come la classifica, la più triste di sempre". 

E tutto viene ovviamente riportato alle origini, alla cessione di Eto'o: "Praticamente da solo - conclude l'articolo - lo scorso anno l'aveva fatta emergere dall'anonimato, regalandole qualche serata dal sapore antico. Via Eto'o, sono rimaste solo macerie fumanti, e una mediocrità che mette malinconia".