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Tre anni fa il club aveva problemi di liquidità, alimentati dalla pandemia che aveva peggiorato la crisi del club, già in corso a casua dell’interruzione degli investimenti cinesi nel calcio, in patria e all’estero. Antonio Conte aveva lasciato dopo lo scudetto sentendo puzza di bruciato. Nel giro di poche settimane erano stati ceduti Lukaku e Hakimi. Sembrava il preludio a una navigazione tempestosa. Invece, grazie ai risultati del campo e all’equilibrio sul mercato, il club nerazzurro approccia questo rettilineo in una condizione decisamente migliore. Dei 275 milioni del prestito di Oaktree oltre 100 non sono ancora stati utilizzati. Merito del ritorno del pubblico allo stadio, che nel caso dell’Inter vale doppio vista la media-spettatori ormai attestata intorno a quota 70mila. Non si contano più gli incassi record da 5-6 milioni. Inoltre ha contribuito la cavalcata fino alla scorsa finale di Champions League (senza dimenticare il trittico consecutivo di passaggi del girone): jackpot da oltre 100 milioni.
Risultati sul campo
—Con il corollario dei 60 milioni già assicurati dal gettone di presenza al Mondiale per club 2025. Così è stato possibile dosare le cessioni senza privarsi dei pezzi più pregiati. Nell’ultimo mercato estivo sono partiti Onana e Brozovic che non rappresentavano un sacrificio tecnico insostituibile. In questo assestamento è stato determinante il lavoro di Simone Inzaghi. La convergenza tra il contributo dell’allenatore e quello dell’area dirigenziale sportiva, gudata da Beppe Marotta e Piero Ausilio, ha permesso di non far sembrare emergenziale una congiuntura che avrebbe potuto esserlo se maneggiata in modo meno abile. Pur non mancando fasi di confronto serrato tra le componenti – nella parte centrale della scorsa stagione – il risultato è stato eccellente. Il filotto di Coppe Italia e Supercoppe nobilitato dalla finale di Champions League oltre all’attuale primato in campionato consente di valutare in un’altra luce anche la permanenza di Zhang in Cina. Il presidente nerazzurro non torna in Italia da agosto.
È evidente che il suo soggiorno a Nanchino e dintorni è legato al delicato momento economico di Suning e di altre aziende in affari con la multinazionale di famiglia, come Evergrande. Ma Zhang junior nel calcio può permettersi di commentare via social le vittorie dell’Inter con la prospettiva di poter chiudere il suo ciclo con la seconda stella: la prima è datata 1966: 58 anni fa. Sarebbe un traguardo epocale", si legge.
(Fonte: Tuttosport)
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