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L’Inter allarga gli orizzonti. E dietro al rinnovo dei dirigenti c’è una missione chiara

L’Inter allarga gli orizzonti. E dietro al rinnovo dei dirigenti c’è una missione chiara - immagine 1

Col rinnovo dei tre dirigenti l'Inter dà continuità al progetto e getta le basi per migliorarsi ancora sia in Italia che in Europa

Andrea Della Sala

È di ieri la notizia annunciata del rinnovo dei tre dirigenti di casa Inter Marotta, Ausilio e Baccin. Una firma attesa, ma comunque importante per dare continuità a un progetto.

"A volte la firma più scontata è anche quella più strategica: ad esempio, in casa Inter ciò che era ovvio e lungamente atteso indica la strada maestra della società. Il rinnovo dell’area sportiva, da settimane ormai in forno, è stato ufficialmente annunciato ieri alle 19 in punto. Nessuno è rimasto stupito della firma dell’a.d. Beppe Marotta assieme al suo gruppo di lavoro, il d.s. Piero Ausilio e il vice Dario Baccin, ma dietro al passaggio formale c’è un progetto preciso, voluto in primis dal presidente Steven Zhang. Con questo triplice rinnovo la data di scadenza di tutti, che era a fine stagione, è stata spostata fino al 2025. Tradotto: per tre anni ancora l’Inter insiste in un metodo che le ha permesso di tornare lassù, campione in Italia e degna di guardare negli occhi il grande Liverpool in Champions", riporta La Gazzetta dello Sport.

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"C’è una data che segna un primo e un dopo in questa era moderna nerazzurra: il 13 dicembre 2018 Beppe Marotta, fresco di defenestrazione a Torino, diventava a.d. della concorrenza a Milano. L’intuizione di Zhang arrivava nella fase più espansiva di Suning, a quel tempo ancora pronto a investimenti pesanti per rovesciare il tavolo in Italia. L’ingresso di Marotta è servito per invertire la rotta nella quotidianità. Ha aggiunto ordine, regole e mentalità". Via Nainggolan, poi i coniugi Icardi e la scelta di puntare su Conte per tornare in vetta. Salvo poi separarsi per per i mancati investimenti di Suning.

Conti ok, ma volontà di allestire una squadra capace di primeggiare in Italia e migliorarsi in Europa. "I nuovi paletti dalla Cina sono chiari e le scelte successive della dirigenza una conseguenza: ecco le cessioni danarose di Hakimi e Lukaku, il timone passato a Simone Inzaghi e gli acquisti ponderati di Dumfries-Dzeko-Correa-Calhanoglu. Nel cambio, l’Inter ci ha perfino guadagnato: in campo si è fatta più bella e sbarazzina, mentre nelle segrete stanze presidente e dirigenti si muovono lungo la stessa rotta. Da un lato urge attenzione massima ai conti, dall’altra si punta a conservare, e magari pure ad aumentare, la competitività sportiva. Questo equilibro complicato è la missione dietro al rinnovo della truppa", chiude il quotidiano.

 

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