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Risorge e conquista San Siro: Inter, Joao Mario è tornato. I dati col Genoa sono clamorosi

Marco Macca

I numeri della grande prestazione del portoghese

Sorridente, orgoglioso, giustamente fiero di ciò che è riuscito a riprendersi. Joao Mario ci ha messo meno di una settimana a tornare a pieno titolo nel mondo Inter. Ha passato un'estate sempre con la valigia chiusa, un biglietto per sola andata pronto per chissà dove, con il rammarico dentro di non essere riuscito a entrare nel cuore di tutti i tifosi dell'Inter. Alla fine, vuoi per un motivo, vuoi per l'altro, è rimasto. E lo ha fatto al meglio. Sguardo basso, l'umiltà di chi sa di partire più indietro degli altri, la professionalità di chi non ha, nonostante tutto, alcuna intenzione di mollare. Spalletti in tutte queste settimane lo ha osservato, lo ha testato alla Pinetina, tenendolo d'occhio e provando sempre a tenerlo motivato, sul pezzo, consapevole che prima o poi sarebbe arrivato anche il suo momento. E così è stato.

Quando nessuno, ma proprio nessuno se l'aspettava, eccolo in campo, in una partita tra l'altro tutt'altro che banale. Lunedì sera, all'Olimpico contro la Lazio, c'era lui. E si è visto. Come lo si è notato anche ieri a San Siro contro il Genoa. Una presenza impressionante a centrocampo, sottolineata, al momento del cambio, dalla standing ovation di San Siro. Una roba impensabile fino a qualche giorno fa. I numeri, del resto, sono lì a dimostrare che, quando vuole, Joao Mario sa essere un giocatore determinante. Prendete per esempio la gara di ieri: 66 passaggi effettuati e 60 riusciti, con una percentuale del 90.9%. Quattro occasioni da gol create, due assist e un gol. Dati che certificano lo straordinario lavoro svolto dal portoghese, ma anche dallo stesso Spalletti, capace di recuperare un elemento che sembrava perduto. Ora, però, è vietato fermarsi.