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"Questa Inter vola, peraltro, avendo già un piede negli ottavi di Champions League. E avendo coinvolto lungo il percorso tutta la rosa a disposizione. La risposta ottenuta è quella di un gruppo che dopo il pareggio interno con il Bologna ha saputo solo vincere. Di giocatori che si sono parlati, al rientro dalle rispettive nazionali, raccontandosi che era davvero il momento di cambiare marcia, di imprimere un’andatura alla quale le altre non sarebbero riuscite a stare dietro. E così è andata, in effetti: dall’ultima sosta conquistati 8 punti sul Milan e altri due sul Napoli, solo la Juventus ha viaggiato allo stesso ritmo".
"Questa è l’Inter più matura della sua gestione. E lo stesso allenatore ha fatto tesoro delle esperienze passate. Una su tutte: la parte finale della scorsa stagione, ad esempio, gli ha insegnato che la strada maestra del turnover non va mai abbandonata, anzi dev’essere l’unica percorribile. E che fa intravedere margini di crescita mischiati anche a qualche limite. I margini ci sono nel coinvolgimento maggiore di giocatori che fin qui hanno inciso poco, anche se per motivi diversi, leggi Frattesi, Cuadrado e Arnautovic. I limiti oggi possono essere letti solo negli infortuni. E quello di Pavard, di cui parliamo altrove, è tutt’altro che banale, perché diminuisce le possibilità di rotazioni in difesa", aggiunge Gazzetta.
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