Prosegue senza intoppi la marcia dell'Inter di Antonio Conte: i nerazzurri hanno realizzato un percorso netto in questo girone di ritorno, con 8 successi consecutivi che sono valsi il primo posto in classifica e il titolo di principale candidata per lo scudetto. La Gazzetta dello Sport elogia la crescita della formazione interista: "8 partite, 8 vittorie nel girone di ritorno. Se sarà stato lo strappo decisivo per lo scudetto, lo diranno le prossime settimane. Di certo, sembra di essere arrivati a quel punto di una tappa ciclistica in cui chi è al comando non si volta più e spinge sui pedali perché l'attrazione della vittoria è maggiore di tutto, pure della fatica".
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Crescita collettiva, nuova mentalità e un ritorno perfetto: è un’Inter da record
I nerazzurri viaggiano con sicurezza, forti del primo posto in classifica e dei numeri che certificano i progressi fatti
Ritorno perfetto, nessuno come l'Inter
"Lo strappo è nei fatti: nessuno in Europa, nell'ultimo mese e mezzo, ovvero da quando l'Inter ha iniziato il filotto, ha replicato il 100% di vittorie di Lukaku e soci. Neppure il Manchester City, seppur a fronte di più partite disputate. Il parallelo con il girone d'andata è la fotografia di una svolta: allora, contro le stesse otto avversarie, nella valigia di Conte si vedevano 15 punti, un quinto posto in classifica, un derby perso, alcuni singoli non all'altezza e molti dubbi di un equilibrio tattico precario".
Crescita collettiva e cambio di mentalità
"Come si è arrivati a un cambio così netto, rispetto all'andata? La risposta non è nei gol di Lukaku: 12 allora, 12 oggi. Anzi, quella è la costante. È il contorno che è cresciuto. L'asticella alzata di alcuni singoli è la prima delle spiegazioni: Skriniar ha ritrovato il sorriso, Brozovic la fiducia, Hakimi la capacità di correre all'indietro. Ma questo girone di ritorno ha soprattutto un passaporto danese. Il 30 gennaio l'Inter inizia il filotto, il 30 gennaio è anche la data della prima da titolare di Eriksen nel 2021. Saprà pur vero che, come dice Cristian, «il gol Milan in Coppa Italia ha cambiato il modo degli altri di vedermi». Di sicuro, l'incrocio tra lui e il tecnico è determinante. Anche perché è avvenuto di pari passo a un cambio di mentalità di tutti i nerazzurri: oggi l'Inter legge, sceglie, amministra e governa il tipo di partita che vuole interpretare. E lo spirito è totalmente diverso".
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