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Una vera e propria rivoluzione, dal campo alla scrivania. Nel giro degli ultimi 8 mesi l'Inter ha completamente cambiato volto grazie all'arrivo di Beppe Marotta e Antonio Conte. Due ex Juve per annullare il gap proprio con i bianconeri.
Dal suo arrivo, non è stato facile per Marotta gestire diverse situazioni complicate, come spiega il Corriere dello Sport: "Arrivato a metà dicembre, ha dovuto gestito i casi spinosi legati a Icardi, Nainggolan e Perisic, ma ha centrato la qualificazione alla Champions e, con il tasca il quarto posto e i milioni in arrivo dalla Uefa, ha potuto rilanciare. Prima di tutto si è assicurato il miglior allenatore italiano disponibile, quell’Antonio Conte che conosceva bene e che ha strappato (grazie al rapporto che ha con lui) alla Roma. Poi ha cambiato molte cose, sia a livello di uomini sia di mentalità, all’interno di un club nel quale è lui il principale riferimento della parte sportiva (l’altro ad Antonello si occupa dell'area corporate e della delicata vicenda di San Siro). Con Marotta al timone, l’Inter ha cambiato passo e, oltre a non privarsi di un ds del valore di Piero Ausilio (il cui rinnovo di contratto sarà ufficializzato a breve), ha aggiunto nel motore un dirigente dell’esperienza di Lele Oriali che è diventato il punto di riferimento ad Appiano Gentile".
Non sono cambiati solo gli uomini ma anche gli obiettivi al termine di un mercato importante: "La prima dimostrazione è che dai nuovi contratti dei giocatori è sparito il premio in caso di qualificazione alla Champions. Un particolare? Mica tanto. Piuttosto un segnale che la società ha deciso di alzare l’asticella e che la partecipazione alla Champions deve essere un punto fermo. Il “credito” del quale Marotta godeva nei confronti della proprietà è stato poi decisivo per portare avanti una campagna acquisti nella quale la famiglia Zhang si è impegnata (tra prestiti, diritti di riscatto, bonus e acquisto dei cartellini) per oltre 180 milioni. Così è arrivata la beffa alla Juve per Lukaku. Un discorso a parte lo meritano le cessioni: dopo aver raggiunto a fine giugno quota 40 milioni di plusvalenze, l’Inter non è più riuscita a monetizzare altre partenze (risoluzione per Miranda, prestiti per Nainggolan, Dalbert, Perisic, Joao Mario e Icardi), ma aver risolto un caso potenzialmente esplosivo come quello dell’ex capitano è stato importante. In più il riscatto del Bayern di Perisic per 20 milioni è considerato assai probabile".
In campo, Conte continua a lavorare per trasmettere la sua filosofia: "Sta cercando di trasmettere a un gruppo un po’ a corto di leadership (meno male è arrivato Godin...) la cattiveria necessaria per vincere. Il tecnico ex Chelsea ha avuto quasi tutti i giocatori che ha chiesto anche grazie alla sua insistenza e ora li sta facendo rendere al massimo complice un lavoro impeccabile sul campo e in sala video (vengono rivisti anche i filmati degli allenamenti...). Con lui i calciatori sanno sempre come muoversi perché, nel 3-5-2, nessuno viene "inventato" in un ruolo da un giorno all'altro: ogni nerazzurro si specializza in una posizione e impara nel dettaglio i movimenti e le giocate da fare. Puntualità e sacrificio per la squadra sono le parole chiave dell'ex ct".
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