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Roma-Inter, sfida da 1.6 miliardi di euro. Per Zhang rifinanziamento in cima all’agenda

Andrea Della Sala Redattore 
Da una parte Friedkin che ha investito 858 milioni, dall'altra Zhang che ne ha messi 732 per l'Inter. Una sfida tra due grande proprietà

Roma-Inter è anche la sfida tra due proprietà straniere che hanno investito parecchio nel calcio italiano. Friedkin per i giallorossi, Zhang per i nerazzurri. "È una sfida da 1,6 miliardi di euro. A tanto ammontano gli investimenti di Friedkin e Zhang nella Roma e nell’Inter. Ed è questo il numero che i due proprietari tengono a mente, ciascuno per la sua quota, nei ragionamenti che guardano al senso di queste affascinanti quanto dispendiose operazioni nel calcio italiano", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"L’affare Roma è costato 858 milioni a Friedkin, a cominciare dai 199 spesi nell’agosto 2020 per acquistare le azioni da Pallotta. Per arrivare a detenere il 100% sono stati poi sborsati 37 milioni, ma la parte maggiore è andata nelle casse giallorosse: 622 milioni. Per l’Inter la famiglia Zhang ha speso finora 732 milioni, sin dal giugno 2016 quando venne staccato un assegno da 128 milioni per rilevare le quote di Thohir e Moratti, con i restanti 604 entrati nel forziere nerazzurro. Nel conteggio non sono considerati i contratti commerciali che, soprattutto nei primi anni, hanno fatto lievitare i ricavi dell’Inter. I due cicli non sono sovrapponibili, perché quello cinese è iniziato ben quattro anni prima. Zhang partì fortissimo, anche perché il gruppo nato dalla vendita di elettrodomestici viveva una fase espansiva e il governo di Pechino incoraggiava quel tipo di operazioni: mezzo miliardo pompato nell’Inter tra il 2016 e il 2018. Poi sono cominciati i problemi e il ridimensionamento delle spese, fino alla necessità di dover attingere a un maxi-prestito dal fondo Oaktree, da restituire entro maggio, per un totale di oltre 350 milioni (compresi gli interessi). Il rifinanziamento è in cima all’agenda della famiglia Zhang, ma ora il tempo stringe". 

"L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2023 era pari a 448 milioni, contro i 437 dell’Inter. Ma c’è un ma. Di quei 448 milioni, ben 318 erano prestiti dello stesso azionista, destinati all’aumento di capitale da 520 milioni da fare entro dicembre. Tolti quelli, l’indebitamento finanziario “vero” è sceso a circa 130 milioni, dopo che Friedkin ha contributo a rimborsare parte del bond precedente. Analogamente, i 437 interisti devono intendersi, nella sostanza, attorno ai 310 milioni, tanto più che a settembre Zhang ha convertito in equity 76 dei 129 milioni di finanziamenti. Resta il fatto che l’esposizione verso terzi dell’Inter è oltre il doppio di quella della Roma. Le cose cambiano se si passa al lato gestionale. I dirigenti nerazzurri hanno saputo coniugare risultati e sostenibilità. E sono più avanti dei colleghi giallorossi, come dimostra la dinamica tra ricavi e costi, al netto del player trading: al 30 giugno l’Inter era a -66, la Roma a -116. È vero che gli stipendi dell’Inter sono più alti di quelli della Roma: 227 a 173 le spese per il personale nel 2022-23, con una proiezione per quest’anno che tende a un avvicinamento. Ma i ricavi nerazzurri, nella stagione della finale Champions, sono stati il 75% in più di quelli giallorossi, 386 contro 221. Entrambi i club sono ancora in perdita", aggiunge Gazzetta.

 

 



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