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Inter, rosa lunga solo sulla carta: Inzaghi senza alternative. E Gosens serve già ora
La sconfitta nel derby ha confermato quanto già si sapeva da mesi: i ricambi dell'Inter non sono all'altezza dei titolari. La squadra brillante e autoritaria del primo tempo si è sciolta all'improvviso nella ripresa, quando i vari Perisic, Calhanoglu e Lautaro sono usciti dal campo. I subentrati non hanno dato le risposte che ci si attendeva, e il livello complessivo dell'undici nerazzurro è calato drasticamente, favorendo la rimonta del Milan. Una casualità? Decisamente no.
La tanto decantata abbondanza a disposizione di Inzaghi, alla luce delle prestazioni fornite fin qui, si riduce a un aspetto puramente numerico. Prendiamo il centrocampo: dopo la partenza di Sensi ci sono comunque 6 elementi per 3 posti. Dietro ai titolarissimi Barella, Brozovic e Calhanoglu, tuttavia, non ci sono alternative in grado di mantenere intatto il livello della squadra: Vidal non garantisce più la qualità e la quantità dei bei tempi, Gagliardini non è certamente un profilo da top club, Vecino appare ormai fuori dal progetto. Stesso discorso per la fascia sinistra, dove Perisic non ha un ricambio. Considerata l'importanza del mese di febbraio, con i suoi tanti impegni ravvicinati, sono tanti i calciatori chiamati a dare risposte quanto prima. E per questo motivo ci si aspetta qualcosa anche dagli ultimi arrivati, Caicedo e - soprattutto - Gosens.
L'esterno tedesco, prelevato dall'Atalanta a gennaio nonostante non fosse ancora completamente recuperato dall'infortunio che lo ha costretto ai box da mesi, è stato il grande colpo del mercato invernale nerazzurro. Una scelta strategica applaudita dalla maggioranza dell'opinione pubblica: prendere uno dei migliori "quinti" d'Italia e d'Europa in anticipo, così da farlo recuperare con calma e prendere confidenza con l'ambiente e con le richieste tattiche di Inzaghi, con la prospettiva di raccogliere nella prossima stagione l'eredità di Perisic nel caso in cui non si riuscisse a trovare un'intesa con il croato per il rinnovo. Ma il derby di ieri ha evidenziato una questione già emersa negli scorsi mesi: l'ex Bayern Monaco è letteralmente insostituibile. Senza di lui la squadra perde pericolosità in fase offensiva e fisicità in quella difensiva: Dimarco sembra non essere in grado di fare tutta la fascia con la stessa continuità, e Darmian rende decisamente meglio a destra.
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