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Rubrica ‘Il Tackle di Ciccio’: “Inter, basta cali. Lautaro? Faccia come Baggio. E Spalletti…”

Altra puntata della rubrica di FCInter1908.it in collaborazione con l'ex difensore nerazzurro

Marco Macca

Quando sembra sul punto di spiccare definitivamente il volo, l'Inter china il capo e rimanda l'appuntamento con il salto fra le grandi. Il pareggio di ieri contro il Chievo nasconde un significato ben più profondo, rappresenta un duro colpo al progetto e alle ambizioni di vetta di una squadra ancora incapace di riconoscere e cogliere l'attimo propizio per togliersi di dosso le scorie di un passato recente tutt'altro che esaltante e tuffarsi di petto di una nuova era. Per questo, l'1-1 di Verona è una mazzata difficile da accettare. Di questo e altro abbiamo parlato, per la rubrica di FCInter1908.it 'Il tackle di Ciccio', con Francesco Colonnese.

Allora Ciccio, non è stata certo una serata da ricordare per il popolo dell'Inter.

Non è stata sicuramente una bella serata, con un epilogo brutto perché l'Inter aveva la partita in pugno e nessuno poteva pensare che finisse così. C'è grande amarezza, perché i nerazzurri meritavano ampiamente la vittoria, ma trovandosi poi con due punti persi per una casualità e forse anche un po' per superficialità.

Sembra quasi che questa squadra arrivi sempre a un centimetro dal definitivo salto di qualità per poi cadere ogni volta per gli stessi errori del passato.

L'Inter deve imparare a diventare grande soprattutto dal punto di vista della mentalità e nel non rilassarsi mai. Ha troppi cali di tensione, che non aiutano a portare a casa i risultati. Quando sento dire che mancano i giocatori, io penso invece che sia la mentalità l'aspetto principale da migliorare. Bisogna avere la fame agonistica giusta e la cattiveria nel voler portare a casa sempre la partita.

Più volte è stato difeso, anche giustamente, nonostante qualche errore, per il grande lavoro fatto con la squadra e il processo di crescita avviato in questo anno e mezzo. Ma possiamo dire che ci sono delle evidenti colpe di Spalletti in questo mancato salto?

Spalletti ha portato sicuramente la squadra a scendere in campo con la voglia di fare la partita, questo è evidente. E' stato lui stesso ad assumersi le responsabilità per alcune situazioni. Certamente anche lui può dare qualcosa in più a questa squadra.

Ora non c'è il rischio di piombare in un limbo di classifica già a dicembre con motivazioni sempre più difficili da trovare?

La possibilità esiste, ma non deve accadere, altrimenti andrebbe persa la costruzione di una grande Inter, che passa dalla bontà del lavoro che si fa e che non deve essere lasciato a metà. Ci sono ancora sei mesi di campionato: è vero che il primo posto è andato via e che il secondo è distante, ma è anche vero che mancano ancora tante partite e che non bisogna mollare assolutamente nulla, perché ci sono ancora degli obiettivi da raggiungere. D'altronde, l'Inter ha anche delle responsabilità verso un pubblico importante, che ama come pochi al mondo la propria squadra e che non la contesta mai. Questo è un aspetto che va tenuto presente: se i tifosi riempiono lo stadio ogni domenica, non bisogna assolutamente mollare.

TOP - Andrò controcorrente, ma a me è piaciuto moltissimo Joao Mario, un calciatore molto spesso bistrattato, ma che ha qualità e che può ancora migliorare, dato che sa fare tutto. Gli do la palma di migliore in campo anche perché è un professionista esemplare.

FLOP - Quando è entrato in campo, Vecino non mi è piaciuto molto. Così come Lautaro Martinez.

Parlando proprio di Lautaro, si parla molto del suo poco impiego da parte di Spalletti. Ecco, forse dovrebbe fare qualcosa in più se vuole davvero conquistarsi uno spazio più importante.

Ho giocato a calcio e so che è difficile, quando si gioca meno degli altri, entrare in campo e fare bene. Però bisogna imparare dai grandi campioni, come ho fatto io. C'era gente come Baggio o Zamorano all'Inter che, pur stando a volte fuori, quando entravano in campo facevano sempre la differenza.

Marotta ha mandato un messaggio chiaro a tutto l'ambiente: bisogna comprare giocatori top e alzare al più presto un trofeo. Quanto è lunga la strada per riuscirci?

La strada non è lunga, l'Inter ha ancora due competizioni da poter portare a casa: Coppa Italia ed Europa League. La squadra è forte e può sicuramente, fin da subito, lottare per questi due trofei.

Ora c'è il Napoli. Servirà un'altra Inter per battere una squadra che non molla un colpo.

Più che un'altra Inter, servirà un'Inter affamata per 95'. Ieri ha fatto molto bene per 90', poi ha avuto questo calo di concentrazione che non va bene. Ci vorrà dunque una squadra in grado di giocare al massimo per tutta la durata della gara e non a sprazzi. Non c'è occasione migliore: si gioca contro una grande squadra, davanti al pubblico nerazzurro, con la possibilità di accorciare per il secondo posto. Servirà continuità.

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