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Antonio Rudiger, intervistato dalla Bild, ha parlato delle voci di mercato che lo riguardano, con l'Inter in prima fila per il suo acquisto: "Se si desse retta ai giornali sarei andato via lo scorso anno e altre volte ancora e invece sono ancora qui. Io ho letto dell’interessamento dell’Inter, ma a queste cose pensa mio fratello. Mi fa sorridere che Spalletti sia lì da pochi giorni e si legga sui giornali italiani che avrebbe contattato non so quanti giocatori ed è ironico che si parli anche di una cessione di Manolas. Dell’allenatore posso dire solo cose positive, abbiamo avuto un ottimo rapporto fin dall’inizio perché mi ha dato la sua fiducia, ma adesso il mio pensiero è essere sereno durante la Confederations Cup. Il mio obiettivo è migliorare di anno in anno, ma questo è riferito alla mia persona, non al club”.
ROMA - “È una città particolare, il mio primo passo all’estero fatto da giovane. C’è sempre bel tempo, si mangia bene e ci sono delle cose da visitare, ma essendo un professionista non mi posso muovere all’interno della città come invece fanno i professionisti, ma la qualità della vita è molto alta. Totti? A Roma-Genoa, durante il giro d’onore tutti hanno pianto o avevano gli occhi lucidi. Lui è una leggenda, ha avuto una carriera incredibile. Lo conoscevo solo attraverso la playstation, poi me lo sono trovato davanti nello spogliatoio all’improvviso e mi sono dovuto abituare a questa cosa”.
LA STAGIONE - “È stata una buona, poi basta sbagliare una partita in coppa, come è successo a noi nella semifinale d’andata con la Lazio, e lo paghi. In campionato abbiamo lasciato inutilmente un paio di volte qualche punto per strada, in trasferta, ma la Serie A è un campionato di qualità, anche se gli stadi non sono come quelli tedeschi e il ritmo non è così alto”.
IL CALCIO ITALIANO - “Dal punto di vista tattico è tutto molto consolidato, la Juve ha dimostrato che così si può andare avanti anche in Europa. Sono una potenza, e anche se non vincono spesso con risultati rotondi non perdono mai punti per strada e questa mentalità vincente fa la differenza. Per loro ogni pareggio è una delusione, è paragonabile al Bayern in Germania, sarà difficile interrompere questo dominio, però alla fine abbiamo chiuso a soli quattro punti e questo significa che non c’è un mondo di differenza tra noi e loro”.
CHI HA TIFATO IN CHAMPIONS - “Tifavo per il bel calcio...”
(ReteSport)
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