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Samuel: «Inter 9 anni da sogno, gli avversari avevano paura. La partita più bella…»

Lorenzo Roca

Sulla Repubblica di oggi il difensore nerazzurro Walter Samuel ripercorre i 9 anni in nerazzurro in un’intervista ad Andrea Sorrentino: «Nei derby col River sentivi il campo tremare, poi lo scudetto alla Roma, il Real, infine 9...

Sulla Repubblica di oggi il difensore nerazzurro Walter Samuel ripercorre i 9 anni in nerazzurro in un'intervista ad Andrea Sorrentino: «Nei derby col River sentivi il campo tremare, poi lo scudetto alla Roma, il Real, infine 9 indimenticabili anni in nerazzurro: col passare del tempo vedevo che negli occhi degli avversaricresceva il rispetto, il timore, perché arrivavamo noi. Che orgoglio. E le vittorie, tutte , di una squadra matta, ogni partita sempre aperta fino all'ultimo: mai stati capaci di chiuderne davvero una. E l'atmosfera di San Siro non me la scorderò finché campo. È stato bello anche finire adesso, nel momento giusto».

Non è un po' triste che ora sia calato il sipario sull'Inter argentina?«Ma no, solo molta emozione. Prima di Inter-Lazio l'ho sentita. Si è chiusa una parentesi di vita. Da mesi dicevo ai compagni e al mister che volevo lasciare l'Inter in Europa: vado via felice. È anche giusto che Thohir porti idee nuove, manager e giocatori nuovi: fa bene».

Cosa le mancherà?«La famiglia della Pinetina. E il rito del mate, che per noi è un momento di condivisione, io sono il cebador, ho sempre preparato l'infuso. È stata una grande storia di vita ed è durata tanto, forse siamo stati qui troppo. Lascio una squadra solida in difesa: Rolando, Juan e Ranocchia sono bravissimi. Vidic anche».

Perché lei è stato un grande difensore?«Odio prendere gol, anche in allenamento. Non ci riesco, detesto vedere la palla che entra nella mia porta. Me lo ha insegnato il mio primo maestro Carlos Bianchi. Poi Marcelo Bielsa, che ci allenava sui movimenti difensivi come nessuno». 

La sua migliore partita in carriera?«A Barcellona, semifinale Champions 2010: meglio della finale».

I migliori difensori del mondo, oggi?«Godin dell'Atletico e Pepe del Real»

Il migliore visto con i suoi occhi?«Paolo Maldini, impressionante in tutti i ruoli difensivi. E veloce come un ragazzino anche da anziano. Era proprio bello vederlo giocare».

Da oggi cosa farà Samuel?«Vorrei giocare ancora un anno, anche non in Italia, perché mi sento bene. Poi capire se posso diventare allenatore, iniziando dai ragazzini. Modulo preferito 4-2-3-1 con le ali e il gioco rapido, odio prendere gol ma mi piace vederli segnare dalla mia squadra».