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Unica e comprensibile eccezione alla regola sarà la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali, già fissata al Meazza il 6 febbraio 2026. Il cantiere si fermerà due mesi prima dell’evento per consentire all’impianto di rifarsi il trucco per apparire al meglio in mondovisione. E - prosegue il quotidiano -, a proposito di prezzo, il costo complessivo della ristrutturazione non è quantificato nel documento, ma le stime più accreditate parlano di una cifra attorno ai 350 milioni di euro. Se questo è l’iter dei lavori, come sarà il nuovo Meazza che dovremo vedere dal 2029? Intanto la capienza totale sarà di 70.500 posti, rispetto agli attuali 75.800. Ma soprattutto cambierà il mix di posti: tra le 19.500 poltroncine del primo anello 13.400 saranno posti “ premium” ( contro i 2.900 odierni), quelli più redditizi per le squadre che staccano il biglietto, e 1.100 persone potranno accedere agli “sky box”, i salottini con tutti i servizi e vista privilegiata sul campo che vengono usualmente affittati dalle aziende e rappresentano un vero giacimento economico per le squadre.
Al secondo anello — quello per cui dovrebbe scattare la tutela della Sovrintendenza nel 2025 — si troveranno 31.500 persone, mentre al terzo ci sarà spazio per altre 19.500. Il conto dei posti “norma-li”, intesi come non premium, è così di 56 mila, circa 5 mila meno di quelli che oggi si possono permettere i comuni mortali. Al capitolo “servizi”, invece, il piano di fattibilità parla di un ampliamento del parcheggio sotterraneo e di un aumento del numero di accessi e di posti per le persone disabili. In più, come noto, dietro l’attuale Gate 8 e collegato direttamente ai tre anelli dello stadio, ci sarà un edificio di circa 8 mila metri quadri su tre livelli che ospiterà i musei delle due squadre, i loro negozi, gli uffici e un ristorante.
Le carte sono queste. Carte che le due squadre stanno analizzando con interesse, anche se ogni loro dichiarazione sul tema è accompagnata dal corollario che ciascuna procede sul proprio progetto: San Donato per il Milan e Rozzano per l’Inter. A decidere dovranno essere le proprietà, entrambe statunitensi e proprio il rapporto tra costi e introiti sarà decisivo. Il sindaco Beppe Sala, intanto spera in silenzio che l’operazione vada in porto. E per ora — lo ha detto due giorni fa — prevede che una risposta dai club arriverà tra due o tre mesi. L’ennesimo tempo supplementare, chissà se anche l’ultimo, nella partita infinita che si gioca attorno a San Siro", conclude Repubblica.
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