LEGGI ANCHE
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
copertina
Getty Images
Inzaghi ha tenuto fuori tanti giocatori titolari in vista della sfida di Napoli. In panchina c'erano anche Thuram e Lautaro, il tecnico ha deciso di dare fiducia ad Arnautovic e Sanchez. E dopo un primo tempo negativo, come per il resto della squadra, i due attaccanti si sono rifatti nel secondo tempo. Arnautovic ha dato il via alla rimonta siglando l'1-1, Sanchez ha riconquistato il pallone del 3-3 e messo a segno il rigore del pareggio.
"Nell’ennesima notte pazza di una squadra pazza, l’Inter è un pendolo che oscilla tra sentimenti contrastanti. Giocando subito senza tremare, ma anche solo con un po’ più di lucidità quando i portoghesi si sono liquefatti, si potevano strappare tre punti e avere due risultati su tre contro la Real Sociedad a San Siro per il primo posto. Ma nel petto dell’Inter battono pure orgoglio e speranza. La truppa di Simone è capace di uscire da ogni fossa, anche da quelle che si scava da sola, e così da Lisbona si torna con la consapevolezza di poter reagire sempre alle avversità. Luce e buio da un tempo all’altro, e i due attaccanti scelti da Inzaghi sono la fotografia di questa doppia anima. Come e più degli altri sono stati negativi fino all’irritazione nei 45’ iniziali, ma hanno suonato la carica dopo. Marko Arnautovic e Alexis Sanchez non saranno mai la ThuLa, ma l’Inter chiede a loro minuti quando devono giocare al posto dei titolari. Non folli alti e bassi, ma una po’ di sana costanza", racconta La Gazzetta dello Sport.
"Nel primo tempo Arna aveva avuto una maxi-occasione per iniziare a rosicchiare il punteggio subito, ma davanti a Trubin aveva sprecato. Ma se non avesse messo il piedino nella prima rete interista, la scintilla che ha cambiato il vento al Da Luz, forse l’Inter non avrebbe risalito la corrente. Si porta pure a casa una rete in Champions che sa di liberazione. Mancava da 4740 giorni, dal dicembre 2010 quando aveva la maglia del Werder . Nella somma di tutti gli addendi, meglio di lui ha fatto Sanchez: con un solo vero allenamento alle spalle, ha annaspato assieme ai compagni. Ma nel secondo tempo è stato presente, cattivo, “latino”. Lo sa bene Joao Neves a cui ha borseggiato con una spallata il pallone nell’azione (contestata dai portoghesi) da cui è nato il gol del 3-3. A lui il compito di un rigore difficilissimo per il contesto ambientale, ma i fischi assordanti non scalfiscono chi ha combattuto tante battaglie", aggiunge il quotidiano.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA