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Anche quest'anno, con ogni probabilità, Alexis Sanchez dovrà salutare la Champions League agli ottavi di finale: l'Arsenal esce con le ossa rotte dal confronto con il Bayern Monaco, e si appresta a uscire mestamente agli ottavi della competizione europea per la settima volta consecutiva. La terza per l'attaccante cileno, sbarcato a Londra nell'estate del 2014. Con la maglia dei Gunners il Niño Maravilla ha conquistato una coppa d'Inghilterra e due Community Shield: poco, troppo poco, per un giocatore del talento di Sanchez. Idolo dei tifosi, uomo di punta dei Gunners, anche all'Allianz Arena Sanchez è stato il migliore in campo dei suoi, realizzando il gol del momentaneo pareggio e provando a trascinare i compagni in quella che si rivelerà un'impresa troppo ardua. Predicatore nel deserto, e un talento probabilmente troppo grande per questo Arsenal: giunto ormai alla sua completa maturazione tecnica e mentale, a 28 anni Sanchez ha voglia di vincere trofei e di competere ai massimi livelli, cose che a Londra non sembrano in grado di garantirgli.
Questo malumore, unito a un contratto in scadenza nell'estate del 2018, non fanno che alimentare le voci di una partenza di Sanchez a giugno: l'Arsenal non intende privarsi del proprio fuoriclasse, e offre un contratto da 180 mila sterline a settimana. Sanchez per il momento nicchia, la sensazione è che si prenderà altro tempo per decidere il suo futuro. Le pretendenti non mancano, sull'attaccante cileno ci sono Inter, Juventus e Paris Saint Germain: si tratterebbe di un'operazione costosa, che fra cartellino e ingaggio supererebbe i 100 milioni di euro, ma ciò non esclude un futuro lontano dall'Emirates Stadium per il Niño Maravilla.
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