Turnover nella gara di stasera per l'Inter, ma sarà l'occasione per molti per far vedere a Conte che sono pronti a dare il loro contributo in questa seconda parte della stagione. Tra questi anche Alexis Sanchez.
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Conte aspetta risposte convincenti dall’Inter. Sanchez costretto a lasciare il segno e non solo lui
Il tecnico dell'Inter vuole risposte importanti questa sera anche da chi sta giocando meno in questo periodo
"L’uomo più esperto a livello internazionale - Godin a parte - è quasi debuttante nell’Europa meno nobile, da quando si chiama Europa League. È il paradosso di Alexis Sanchez, che racconta comunque la grandezza di una carriera vissuta sempre ai vertici con Barcellona, Arsenal e Manchester United. Prima della sfida d’andata in casa del Ludogorets, il curriculum di Sanchez diceva “una presenza in Europa League e un gol”, realizzato con l’Arsenal al Colonia due anni e mezzo fa. Nelle precedenti 9 gare (senza gol), la sorella piccola della Champions si chiamava ancora Coppa Uefa e Alexis si faceva le ossa nell’Udinese, la migliore palestra possibile per una giovane stella in arrivo dal Sudamerica.
Ma la sua storia è fatta di serate di Champions (55 gare, 13 gol) e trionfi con la maglia del Cile, dove la sua stella ha sempre brillato nelle notti più importanti. Stasera il Niño ritrova una maglia da titolare e il Ludogorets, club contro cui ha vissuto una delle ultime gioie personali in Champions League, in una goleada a Londra (6-0) in maglia Gunners. Toccherà ancora a lui, anche nel silenzio di San Siro, come sette giorni fa in Bulgaria. E sarà costretto a lasciare il segno, perché da Antonio Conte si aspetta risposte convincenti in ottica volata scudetto soprattutto da lui ed Eriksen. L’infortunio sembra ormai alle spalle, è ora di dimostrare sul campo di essere ancora decisivo", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Fin qui la sua esperienza in nerazzurro non è stato esaltante anche a causa dell’infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fermo da metà ottobre fino alla Befana. Infortunio arrivato in nazionale, proprio nel momento in cui si sta prendendo l’Inter: titolare con gol - e rosso - a Genova contro la Samp e soprattutto titolare al Camp Nou contro il Barcellona, dove per quasi 70’ aveva spaventato non poco i suoi vecchi amici blaugrana, con strappi e scatti continui e giocate di qualità. L’Europa League può essere il trampolino di lancio per il finale di stagione, il percorso per tornare “Maravilla”. Ma il tempo delle intenzioni sta finendo: urge un colpo, di quelli vincenti", aggiunge il giornale.
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