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Getty
La luce si è spenta di nuovo. Dopo un periodo di alto rendimento, Alexis Sanchez è tornato un fattore, questa volta in negativo. La pietra tombale sulle speranze di rimonta dell'Inter ad Anfield l'ha messa lui, Sanchez. E sono tornati a farsi prepotenti gli interrogativi sul suo futu, dato anche l'alto ingaggio percepito a Milano. Scrive la Gazzetta dello Sport:
RISPOSTA - "Il Niño ha risposto presente poco dopo, quando gli stop forzati di Correa e Dzeko lo hanno "promosso" a spalla del Toro. Il rendimento del cileno ha effettivamente registrato l'attesa impennata: dai 70' collezionati fino a metà ottobre, all'ottava giornata, con appena un assist a referto, Sanchez è passato a un totale di 834' nelle successive 16 giornate, con un bottino di sei gol e tre passaggi decisivi, vale a dire un contributo diretto ogni 93'".
PIETRA TOMBALE - "Il Niño è tornato Maravilla soprattutto nelle serate di coppa. Ma la luce è tornata a spegnersi all'improvviso, ben prima di Anfield stando a quanto dicono i numeri dell'ultimo mese: in tutto, 278' in campo conditi solo da un assist, quello servito a Lautaro per l'illusorio 1-0 sui Reds (...). Fino al doppio scivolone con cui ha di fatto messo una pietra tombale sui sogni europei dell'Inter, smentendo anche le certezze sbandierate a fine gennaio. E adesso il futuro torna inevitabilmente in discussione".
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