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Getty Images
Lo sfogo social di Alexis Sanchez dopo l’esclusione contro il Sassuolo è arrivato fino in Spagna. L’attaccante dell’Inter non ha nascosto il suo malumore per lo scarso utilizzo di inizio stagione e spera in una partenza già nel mercato invernale per giocare con maggior continuità. Come riporta La Gazzetta dello Sport, ci sono tre club su tutti di Liga interessati: Valencia, Betis e Rayo Vallecano. E non è tutto, perché “a loro potrebbe aggiungersi il Siviglia, che aveva già abbozzato un timido approccio con l’entourage del giocatore la scorsa primavera. Il Nino piace anche altrove, ma le elevate pretese - Sanchez punta a un ingaggio in linea con quello attuale, di 7 milioni, o tutt’al più spalmato su almeno tre stagioni - restringono il cerchio delle pretendenti”, fa sapere la rosea.
In scadenza di contratto al 30 giugno 2023, Sanchez ha estimatori anche in altri campionati. “[…] In Francia, ad esempio, ci sta facendo un pensierino quell’Olympique Marsiglia guidato dal suo ex mentore Jorge Sampaoli. Ma al momento nulla di concreto al di là di qualche contatto esplorativo con l’agente e l’entourage del giocatore. Il nome di Sanchez ha anche infiammato la fantasia e i sogni dei tifosi di Colo Colo e River Plate, due vecchi amori del Nino, ma l’opzione sudamericana (a cui andrebbero aggiunti Flamengo e Palmeiras) pare difficilmente percorribile: l’obiettivo del cileno è quello di restare in Europa almeno per altre due stagioni, fino ai 34 anni”, si legge.
A quali condizioni Sanchez può lasciare l’Inter? Qui possono sorgere dei problemi. L’intesa sull’eventuale contratto del cileno non rappresenta un ostacolo per i club interessati, più complesso invece imbastire una trattativa coi nerazzurri. Ne parla sempre il sito della rosea: “Chi è interessato a Sanchez attende la prima mossa dei nerazzurri, nella speranza che si arrivi a una risoluzione consensuale. Ai nerazzurri logicamente non dispiacerebbe risparmiare i circa 10,5 milioni netti che percepirebbe il cileno in caso di permanenza fino al termine del contratto (giugno 2023), ma - in caso di risoluzione contrattuale - bisognerà affrontare anche la questione buonuscita. Ci sarà tempo nei prossimi due mesi per trovare un'intesa, intanto la strada della separazione sembra tracciata con buona pace di tutti”, conclude il quotidiano.
(Fonte: Gazzetta.it)
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