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Santagostini (Inter Campus) a FCIN1908: “Conflitto in Ucraina, ecco come sosteniamo…”

Santagostini (Inter Campus) a FCIN1908: “Conflitto in Ucraina, ecco come sosteniamo…” - immagine 1

Il progetto sociale nerazzurro si sta muovendo nei territori geograficamente vicini alle zone interessate dal conflitto

Sabine Bertagna

La beneficenza si fa ma non si dice. È un detto antico, che ben si sposa con le intenzioni e l'operato di Inter Campus negli anni. Inter Campus è un progetto sociale da sempre operativo a livello mondiale nelle zone più bisognose e disagiate dei Paesi. Con un unico obiettivo: quello di restituire il diritto al gioco a chi ha perso fin troppi diritti basilari e umani. Inter Campus è un'eccellenza abituata a lavorare in silenzio, ma che non passa mai inosservata. Premiata all'Onu e recentemente anche con l'Ambrogino d'Oro. Per capire come InterCampus si stia muovendo nelle zone del conflitto in atto, Fcinter1908 ha parlato con Paolo Santagostini, project manager e responsabile del progetto in Ungheria. La prima delucidazione da fare riguarda il territorio ucraino, sul quale Inter Campus non è presente. Lo era l'Inter con un'Academy (l'Inter Academy Ukraine Arsenal City) inaugurata nel giugno del 2019 con Francesco Toldo come ambassador nerazzurro e chiusa poco dopo probabilmente a causa della pandemia (non è più in attività da circa due anni). Inter Campus è presente anche in Russia, dove proprio tra qualche settimana sarebbe dovuta partire una missione che i responsabili del progetto nerazzurro si sono trovati a dover annullare. Al momento la missione è congelata, in attesa di capire l'evoluzione del conflitto.

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Inter Campus si è mossa e si sta muovendo per supportare realtà e associazioni presenti sui territori geograficamente vicini all'Ucraina. "L'azione di Inter Campus è indiretta - ci spiega Paolo Santagostini parlando del conflitto che ha travolto in maniera così feroce l'Ucraina - e si relaziona con i partner locali attivi in questi paesi che operano a livello umanitario. Queste realtà fanno accoglienza al di là del progetto sociale nerazzurro. I partner sono attori della cooperazione e della solidarietà, e una volta investiti dal conflitto si sono attivati per dare accoglienza. In Romania e Polonia per esempio, chi per portare beni di prima necessità e chi per accogliere. In questo momento ci sono 4 bambini a Cracovia (l’Associazione Jadwiga di Cracovia si sta prendendo cura di famiglie ucraine, soprattutto madri e figli) che sono stati accolti e hanno iniziato a indossare la maglia dell'Inter. Iniziano a fare qualche allenamento. Per regalargli un po' di normalità in un momento così complicato". Importanti anche le forme di solidarietà attuate dall’Associazione Love is the Answer e dalla Fondazione Inima Pentru Inima, rispettivamente partner di Inter Campus Ungheria e di Inter Campus Romania, i quali si sono attivati per portare beni di prima necessità, come coperte, cibo e medicinali, ai profughi arrivati ai confini dei due paesi. I contatti tra Inter Campus e i numerosissimi progetti avviati nei paesi sono continui. In questo momento c'è un occhio di riguardo e di apprensione proprio per i bambini che sono stati investiti dal conflitto. Tutti gli anni tutti i bambini di Inter Campus nel mondo ricevono la maglia dell'Inter e con la maglia implicitamente anche il diritto fondamentale al gioco. Il bambino dell'Ungheria indossa la stessa maglia di un bambino di Milano e si sente uguale a tutti i bambini del mondo: per i bambini che vivono in contesti marginali difficili e che hanno problemi di identità, la maglia dell'Inter diventa un motivo di gioia e di orgoglio ma soprattutto una difesa. Uno scudo contro tutto ciò che li ha privati dei diritti minimi. È proprio questo il senso delle cose. Il senso di Inter Campus.

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