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Sarà  Stramaccioni contro Kovacic. Ecco come il tecnico romano si innamorò di lui: stava visionando…

L’Inter di Roberto Mancini è ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato, mentre Stramaccioni vorrà dimenticare in fretta la sconfitta patita la settimana scorsa proprio al Meazza, contro il Milan di Filippo Inzaghi. Si presenta...

Alessandro De Felice

L’Inter di Roberto Mancini è ancora alla ricerca della prima vittoria in campionato, mentre Stramaccioni vorrà dimenticare in fretta la sconfitta patita la settimana scorsa proprio al Meazza, contro il Milan di Filippo Inzaghi. Si presenta così Inter-Udinese, che per l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport è anche l’incontro/scontro tra due che s’erano tanto amati: Stramaccioni e Kovacic. Ma come nasce la passione per il croato? Lo spiega la "rosea":Il tecnico romano stava visionando un video per analizzare le prestazioni di Sime Vrsaljko, però, dopo cinque minuti di match il suo sguardo era già stato rapito dal ragazzino col numero 10 sulle spalle: “quello, voglio quello” deve aver detto Stramaccioni e a distanza di tempo, il calciatore croato può considerarsi il regalo più grande che l’ex tecnico nerazzurro abbia lasciato in dote all’Inter. 

Il rapporto tra i due è rimasto ottimo, nonostante le distanze geografiche siano diventate proibitive. Kovacic e Stramaccioni si sono sentiti spesso nel corso di quest’anno, per Mateo, Andrea è una sorta di fratello maggiore. Con Walter Mazzarri ci sono stati problemi iniziali legati alla gestione del ragazzo, solo quest’anno il tecnico toscano ha deciso di puntare forte su di lui, sistemandolo interno sinistro di un centrocampo a 5. Il ruolo in cui lo vede lo stesso Stramaccioni. Domani Kovacic tornerà titolare dopo la panchina di Roma, ma in quale posizione lo schiererà Roberto Mancini? La domanda non è per niente scontata visto che da quando è in Italia, Kovacic ha giocato come interno di centrocampo, trequartista e ala sinistra. 

Ma proprio lo Stramaccioni nerazzurro giudicò il primo Kovacic con queste parole:"può giocare ovunque, tranne dietro le punte." Questo il pensiero che il tecnico romano esprimeva sul giovane croato. Totalmente opposte, invece, le parole di Roberto Mancini, secondo cui tutti devono saper fare tutto.