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COMO, ITALY - AUGUST 26: Martin Satriano of FC Internazionale poses for a portrait during the official media day at Appiano Gentile on August 26, 2021 in Como, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)
Prima Andrea Pinamonti, ora Martin Satriano: l'Inter presta all'Empoli il suo giovane centravanti con la speranza che questo si trasformi un grande tesoro. E se con il primo ci si è riusciti, la speranza è ripetersi con il classe 2002. Spiega in merito La Gazzetta dello Sport: "Su Satriano una precisazione va fatta: i nerazzurri ci hanno sempre creduto e continuano a crederci. Questo significa che non è stato portato a Milano per farne una plusvalenza, ma che in lui - in Uruguay - è stato visto un possibile titolare del futuro. Se non fosse stato così, l'Inter non avrebbe sborsato oltre 2 milioni di euro per assicurarsi un attaccane del Nacional di Montevideo di nemmeno 19 anni.
Detto ciò, pare presto per prevedere se in futuro Satriano riuscirà davvero a conquistarsi un posto all'Inter in pianta stabile, ma la coincidenza di un nuovo attaccante in prestito in Toscana favorisce il parallelo con Pinamonti: dopo un anno da protagonista, ora è richiesto da diverse squadre e potrebbe fruttare anche più di 20 milioni di euro. Un gran bottino sia a livello di liquidità che di plusvalenza.
Il prestito dell'uruguaiano ha contribuito alla buona riuscita del colpo Asllani e in Toscana sperano di trovare un altro attaccante in doppia cifra dopo Pinamonti, un altro giocatore in prestito che si possa comportare come se fosse di proprietà e non di passaggio. E sarebbe un'eventualità che anche a Milano farebbe piacere, ovviamente.
Nel caso in cui Satriano riuscisse a evolversi e a diventare un prospetto adatto all'Inter, per esempio. Oppure nell'eventualità che un ottima stagione valga un'altra offerta intorno ai 20 milioni di euro come in questi giorni i nerazzurri si aspettano per Pinamonti. È andata bene una volta, è lecito riprovarci: chissà che non possa diventare una tradizione o una strategia a lungo termine", conclude la Rosea.
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