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"‘Venghino signori venghino’ , è ufficialmente iniziato lo scarica ‘Spalletti’. Un film già visto, trito e ritrito come ‘Una poltrone per due’ alla vigilia di Natale. Certo almeno quello fa ridere, mentre noi abbiamo un misto tra rabbia e delusione per un periodo nero, che più nero non si può. Perché dal 2011 in avanti tutti gli allenatori succedutisi a Mourinho sono stati messi in croce, colpevolizzati e lapidati come vittime sacrificali sull’altare dei risultati. Tutti, nessuno escluso. Evidentemente potevano non essere i migliori in circolazione, ma nel contesto non puo’ essere tralasciato neppure il bagaglio tecnico messo loro a disposizione. Andate a ricontrollare le rose ( ve lo sconsiglio fortemente), un brivido vi correrà lungo la schiena.
"In tutto questo se è vero che siamo transitati da 3 dolorosi passaggi di proprietà, è vero anche che una certa anima è sopravvissuta nel tempo, superstite ad un’ecatombe senza esclusione di colpi. È l’unico denominatore comune ad un salto triplo che ha cambiato e non poco la struttura societaria, eppure a distanza di 7 anni siamo di nuovo qui a disfare tutto, disposti a rimettere in dubbio un lavoro iniziato un anno fa con un nuovo e capace allenatore, che non è stato supportato a dovere negli acquisti e dal punto di vista organizzativo.
"Oggi gli si imputano i cambi, il poco carisma, la tattica remissiva. Insomma fino a maggio era un eroe, oggi è diventato uno da mandar via al più presto. Dimenticando evidentemente che squadra non è ancora pronta per un livello così alto. Perché poi bisogna guardare in faccia la realtà: abbiamo lo stesso centrocampo della scorsa stagione. Certo abbiamo migliorato sensibilmente la rosa, preso giocatori importanti come de Vrij ed Asamoah, e perso Rafinha e Cancelo ( di quest’ultimo parleremo più avanti), due giocatori da Champions. Keita, e Lautaro Martinez non sono ancora pronti per quel salto e del resto le prestazioni lo hanno confermato. Purtroppo il giocatore sul quale avevamo puntato per fare il salto di qualità ( Nainggolan ) ha avuto problemi fisici che non aveva mai manifestato alla Roma, di questo non possiamo non tenere conto. Certo da qui a dire che sia un pacco ce ne corre. Addirittura ho sentito commenti al limite dell’assurdo inerenti a Zaniolo, che da noi non avrebbe mai giocato. Ovviamente tutti sapientoni ( dopo ) mentre festeggiavano in estate una trattativa che lì per lì era stata definita un capolavoro da tutti.
"Non credo affatto sia tutto da buttare, l’Inter ha chiuso il girone al terzo posto, com’era ipotizzabile al momento del sorteggio. È chiaro che uscire così fa male, malissimo. Tuttavia con un centrocampo limitato all’osso era difficile fare molto di più soprattutto se gli si regala un gol in maniera dilettantesca da uno esperto come Asamoah. Può succedere, fa parte del gioco e non ho intenzione di puntare il dito contro l’ex bianconero che resta tuttavia un valore aggiunto. Mi interrogo sul mancato acquisto di Cancelo: mi domando se non si potesse trovare un modo per trattenerlo, perché faccio fatica a pensare che non ci fosse un escamotage da sfruttare. Pensare che l’Inter dovesse passare il turno vuol dire non capire i limiti di questa squadra costruita a metà con un centrocampo rivedibile. Spalletti va protetto, difeso e non lasciato solo. Non si può arrivare nel momento cruciale del campionato e non vedere nessuno oltre lui.
"A Roma l’Inter è stata tirata in ballo per questioni arbitrali e Spalletti si è trovato da solo a dover far fronte agli attacchi di tiratori franchi e non.
"A Torino abbiamo visto un’ottima Inter che ha perso per un episodio, eppure si è preferito prendersela con l’allenatore che avrà pur sbagliato qualcosa perché in Italia siamo tutti allenatori. Ma invece che apprezzarne il lavoro fatto contro una Juventus mostruosa e costruita per vincere, si è preferito prendersela sempre e solo contro di lui, colpevole di aver tolto Politano dal campo per inserire un centrocampista ( quando non stavamo tenendo un pallone neanche a pagare). Così finirà con il solito refrain: paga l’allenatore di turno, perché tanto oggi vogliamo tutti Conte, domani Simeone e perché no, il ritorno di Josè Mourinho.
"Ma fino a quando non migliorerà tutta la struttura, potremo mettere in panchina anche Houdini che tanto servirà a poco. Fatico a capire la gestione del viaggio di Icardi a Madrid. In un momento così delicato avrei evitato, fermo restando che in campo ha dato l’anima come sempre. Al di là del gol sta migliorando giocando e sacrificandosi per la squadra. Così come l’eccessiva esposizione della sua famiglia nel compleanno di Wanda, proprio per il periodo complicato sarebbe stato meglio evitare anche per non finire nel solito polverone mediatico che non serve a nessuno. Forse anche in questo servirebbe una società più interventista. Non faccio drammi, perché ad oggi l’Inter non ha fallito i suoi obiettivi. In campionato siamo assolutamente in corsa per il posto in Champions, è questo il nostro habitat oggi, nulla di più. Certo fa malissimo uscire dalla Champions in questo modo, non ci farà dormire per notti, ma chi pensava di fare un grande cammino non ha il contatto con la realtà. Adesso spetterà a Marotta fare ordine sotto tutti i punti di vista e riorganizzare una società che deve dar seguito agli slogan con i fatti. Perché non può ridursi tutto e sempre alla cacciata dell’allenatore, serve un upgrade e solo uno esperto come lui può metterci mano. Avrà libertà d’azione il nuovo ed affermato dirigente? È questa la vera domanda che bisogna porsi, perché serve davvero un gran lavoro interno, dove ognuno sia chiamato alle proprie responsabilità affinchè non sia sempre e solo lo Spalletti di turno ad essere messo in croce.
"Ps: in queste ore c’é una corrente di pensiero nerazzurra secondo la quale se non critichi e attacchi tutti vuol dire che sei un interista farlocco o che ti accontenti di perdere sguazzando nella mediocrità: nulla di tutto questo! Anzi esattamente l’opposto, ha poco senso sfogare la frustrazione annegandola nella dipartita dell’allenatore di turno. Bisogna costruire una base solida, una società forte e coesa e risalire nelle gerarchie. Recuperando le posizioni perse negli anni. Proprio per questo serve fare un grosso in bocca al lupo e Beppe Marotta, con la speranza che abbia la forza ed il supporto per poter fare ciò che andava fatto da tempo. Per il bene dell’Inter.
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