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Schick, ecco perché la Juve ha detto no e l’Inter dirà sì. In nerazzurro 2 sponsor pesanti

Riccardo Fusato

Perché un giocatore che di martedì non è più buono per la Juventus, di mercoledì lo diventa per l’Inter?

Perché un giocatore che di martedì non è più buono per la Juventus, di mercoledì lo diventa per l’Inter? Il giocatore è Patrik Schick. E la vicenda è presto ricostruita: la Juventus lo prende a fine maggio impegnandosi per 30 milioni, lui finisce l’Europeo Under 21 e si presenta elegantissimo per test atletici e visite. Dopo silenzio. Fino a che non emerge che i test richiedono un approfondimento. Nessun problema serio, solo qualcosa che comporta una riflessione e una verifica, sollecitata anche dalla Sampdoria, in presenza di professionisti dello staff Juve. L’altro ieri la scelta della soietà bianconera - a fronte della ravvisata necessità di un breve periodo di riposo per l’attaccante ceco - di rimodulare l’operazione sulla base di un prestito con riscatto. E il no della Samp a queste nuove condizioni. Ieri la nuova svolta. L’Inter chiama la Samp: per sedersi a parlare di Schick. I termini dell’operazione, sovrapponibili all’affare costruito dalla Juve. Ed ecco la domanda.

L'ATTESA - Perché alla Juve no di martedì e all’Inter sì di mercoledì? Questione di tempi, di attese, di valutazioni, di necessità. La Juve era partita da determinati presupposti cambiati nel momento in cui sono emersi i 45-50 giorni necessari per avere Schick al top. L’Inter voleva Schick prima della Juve. E se lo era visto sfilare via. Ha fiutato il momento. E due dei protagonisti della trattativa avrebbero voluto l’attaccante ceco già un anno fa alla Roma: il direttore tecnico di Suning Walter Sabatini e l’allenatore Spalletti. L’Inter quindi, convinta di investire su un calciatore inseguito a lungo, ha messo in conto la piccola attesa. E ha speso. A conti fatti Schick avrà molte più chance a Milano. Alla Juve avrebbe avuto intorno almeno Higuain, Dybala, Douglas Costa, Bernardeschi in arrivo. In nerazzurro ci sarà Icardi, Perisic uscirà, Palacio ha salutato. Spazio ce ne è. E lui potrà riempirlo bene.

(Corriere dello Sport)