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Sconcerti: “L’Inter non ha più sempre voglia di vincere. E rallenta anche Cambiasso…”

L’analisi di Mario Sconcerti, dalle colonne del Corriere della Sera, sulla sconfitta dell’Inter a Torino: “L’Inter paga la sua rincorsa, arriva alla partita con la Juve in affanno e lascia sul campo i punti che possono...

Daniele Mari

L'analisi di Mario Sconcerti, dalle colonne del Corriere della Sera, sulla sconfitta dell'Inter a Torino:

"L'Inter paga la sua rincorsa, arriva alla partita con la Juve in affanno e lascia sul campo i punti che possono decidere la stagione. Ne ha il diritto, è impossibile vincere sempre. Le lunghe serie degli anni scorsi erano un limite del campionato, non una regola. Ora che è tornato equilibrio, gli errori di metà stagione pesano. Tecnicamente non c'è partita. La Juve è più fisica, più pronta.

Chiellini fa il Maicon nella sua stessa zona, Aquilani tenta una buona regia, Toni va a cercare falli dovunque. La differenza è Matri. Ricorda Inzaghi, di cui sa giocare meglio senza però avere la sua energia vitale. Matri ha due palloni, con uno segna, con uno crea un rimpianto. Ma fa tutto la Juve, l'Inter è spaesata, è come non avesse voglia. Troppo largo il rombo in mezzo al campo dove finiscono spesso al centro solo Motta (troppo vicino alla propria area) e Sneijder (troppo vicino all'area degli altri). Dà un senso di inutilità Cambiasso sulla fascia sinistra e dà un senso di inutilità generale Kharja. È un'Inter che per cambiare molto sta finendo per tornare al punto di partenza, ha esaurito il giro. C'è un po' di gente importante fuori posizione e c'è un debito di ossigeno che comincia a impedire il sentimento voluto da Leonardo. L'impressione è che non sia più un'Inter a cui basta dare ordine e motivazioni. Ha lunghi vuoti di energia dentro le partite. Tutti i gol subiti nascondevano questo, l'inizio di una piccola fine. Una consunzione fisica e mentale che arriva dal peso degli anni scorsi. L'Inter non è più se stessa, nemmeno con tutti i titolari. Bisogna adesso capire fin dove arriva con l'energia attuale. A me sembra che il Milan, pur nella sua anarchia ordinata, nei suoi paradossi, abbia imparato a resistere. Ha rallentato, ma non si è mai fermato. L'Inter va invece a sprazzi, questa è la seconda sconfitta in tre trasferte. Sta rallentando nell'Inter anche il suo riferimento abituale, Cambiasso, senza il quale anche Motta ha difficoltà e Zanetti non basta. Mancano i grandi solisti del Milan. Eto'o vale Ibrahimovic, Pazzini può valere Pato, ma gli altri, Cassano, Robinho, dove sono sull'altra sponda? C'è un limite tecnico e un limite umano. L'Inter non riesce più ad avere sempre voglia di vincere.

Molto merito di giornata va alla Juventus, fisica e concentrata, ufficialmente ritrovata da Delneri dopo le ampie correzioni in corsa. Sta nascendo di nuovo una squadra, ma stavolta ha basi diverse. L'idea del ritorno a sinistra di Chiellini vale quasi quanto l'arrivo di Matri. Adesso la Juve è una buona canzone a cui mancano solo grandi arrangiatori. Ma direi che quelli si trovano, l'importante è lo spartito e adesso esiste.

Rilancia il Napoli, esce la Roma, insistono Udinese e Lazio. È un buon campionato, improvvisamente pieno di gol e di promesse. Ma il Milan resta giustamente davanti a tutti".