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SCONCERTI: SOTTOVALUTAVO L’INTER. SNEIJDER CENTROCAMPISTA TOTALE. MOU E’ UNO CHE IMPARA DAI SUOI ERRORI…

Lasciamo la parola a Mario Sconcerti, che da Corriere.it analizza la vittoria nerazzurra di ieri sera. Partendo dalla difesa, passando per Sneijder e finendo in volata su Mou. Il grande vincitore di ieri. “È la partita perfetta...

Sabine Bertagna

Lasciamo la parola a Mario Sconcerti, che da Corriere.it analizza la vittoria nerazzurra di ieri sera. Partendo dalla difesa, passando per Sneijder e finendo in volata su Mou. Il grande vincitore di ieri.

"È la partita perfetta dell’Inter. Il Chelsea non tira una volta in porta, non riesce nemmeno ad ammucchiarsi davanti a Julio Cesar. Credo sia giusto dire che Lampard ha passato i suoi tempi migliori, Ballack non è mai stato all’altezza del nome e Drogba è una furia contro squadre meno italiane. Così Mourinho incarta questo risultato costringendo con la sua formazione il Chelsea a rimanere basso. Sbaglieremmo però se facessimo di questa partita solo una questione tattica. L’Inter ha vinto di personalità, non ha mai perso il controllo della gara. L’uomo della differenza è stato Sneijder, quello che in apparenza sembrava portare squilibrio in un’Inter molto offensiva. In realtà qualcuno doveva occuparsi di lui, ed erano uomini tolti alla costruzione del gioco. A quel punto era un problema di qualità individuale: meglio chi marcava Sneijder o lui stesso? Sneijder è andato oltre qualunque previsione, è stato il centrocampista totale che Lampard non sa essere più, che Ballack solo a tratti è stato in carriera e Joe Cole non è mai riuscito a diventare. L’Inter così ha passato il turno, ha vinto di forza e qualità contro un avversario che non è riuscito a capire la partita. Stupisce che a guidare il Chelsea fosse Ancelotti, ma da un anno fa l’Inter è andata avanti, ha acquistato coscienza, cerca le grandi partite non con timidezza ma per dimostrare la propria differenza. Credo che Ancelotti sia stato il primo colto da stupore universale davanti al cambiamento dell’Inter. Non da Catania, partita che rivedremo ancora in campionato, ma dal senso di crescita internazionale della squadra, dal modo di stare in campo, di rendere sempre nervose e fragili le proposte di gioco del Chelsea. Il secondo a rimanere sorpreso è chi scrive. Ho sempre considerato il Chelsea una squadra sopravvalutata e, ai suoi livelli, costruita male, fatta di gente con un solo tipo di passo. Ma pensavo sarebbe riuscita a eliminare l’Inter. Non sopravvalutavo il Chelsea, sottovalutavo l’Inter. Forse Mourinho, un tecnico che studia per primo se stesso e sa trovare crescita dentro i suoi stessi errori. L’Inter resta lontana dal vincere la Champions, ma per la prima volta dopo tanti anni, è finalmente in corsa. Non ci sono squadre più forti, questo è il vero verdetto della partita di Londra. Ci sono squadre simili che di volta in volta potranno vincere una partita delle prossime. Se si riuscisse poi a non commettere sciocchezze complessivamente volgari come l’ultima vicenda Balotelli, ne guadagneremmo tutti. A partire da Mourinho a cui andrebbe ogni tanto ricordato il vecchio principio di Esculapio: troppe medicine avvelenano anche il miglior paziente."