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Scopriamo Bonazzoli il “crapù”: “E’ un piacere da guardare, quando calcia è…”

Riccardo Fusato

La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi, si concentra e ci racconta il gioiellino di casa Inter: Federico Bonazzoli. Nato a Manerbio il 21 maggio del 1997, a 16 anni e 197 giorni esordisce in prima squadra, in Coppa Italia, e tre giorni prima di...

La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi, si concentra e ci racconta il gioiellino di casa Inter: Federico Bonazzoli. Nato a Manerbio il 21 maggio del 1997, a 16 anni e 197 giorni esordisce in prima squadra, in Coppa Italia, e tre giorni prima di soffiare sulle 17 candeline mette piede in campo in Serie A, contro il Chievo. Oggi gioca in Primavera, e nella sua ultima uscita ha infilato quattro gol al Perugia. Giocare e segnare, le sue principali passioni.

Il responsabile dell’attività nerazzurra e primo tecnico di Federico, Giuliano Rusca, parla in modo entusiasta di lui: “Vedere quel pallone che rotola, rincorrerlo, è il suo più grande divertimento, ha una passione enorme. Noi, che ci occupiamo di questa fascia di età, abbiamo doveri educativi verso i ragazzi che alleniamo, dobbiamo proporre cose che divertano e stimolino. Beh, quelle cose lui le ha già dentro: è un piacere per gli occhi vederlo giocare, ha la testa giusta per fare il calciatore”.

Sembra avere lo spirito giusto per fare il calciatore, anche se Bruno Casiraghi, il suo scopritore (oggi responsabile del Centro di Formazione Inter a Sarnico) non la fa così facile: “Eppure nei primi tre mesi è stata dura. Roberto Samaden (responsabile del vivaio nerazzurro, ndr) ha aiutato molto la crescita di Federico" - precisa Casiraghi -. "Federico qualche “caragnata” (pianto in milanese.ndr) all’inizio l’ha fatta, perché non è facile per nessuno il continuo distacco dal paese: ricordo le parole preoccupate della mamma, ma l’amore per il gioco ha cancellato tutto. Io ancora oggi gli do del “crapù”, del testone, siam tutti e due bresciani, Chicco l’ho visto crescere, diventare giocatore, e che giocatore, con quella voglia e quel fiuto del gol... A me sembra davvero forte, e dico a tutti gli interisti di supportare lui e tutti i nostri ragazzi del settore giovanile, sono il cuore dell’Inter".

Anche Salvatore Cerrone, attuale tecnico della Berretti nerazzurra e allenatore di Bonazzoli in tre diverse stagioni (a cominciare da quella dei Giovanissimi nazionali, dove il Bona segnò una tripletta in finale contro il Napoli e vinse il suo primo scudetto) parla un gran bene di Bonazzoli: “È cresciuto tantissimo nelle situazioni di gioco collettive. Ogni giorno impara, proprio perché gli piace giocare a calcio”.

Infine la consacrazione da parte del suo allenatore attuale della Primavera, Stefano Vecchi: “Sa sempre dov’è la porta, calcia convinto di segnare, con precisione e forza, e queste qualità da bomber non si insegnano”.