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Inter, sempre colpa dell’allenatore? Ma l’avete vista la rosa? La società sapeva che…

Alfio Musmarra

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: la sconfitta contro il Real Madrid ha demoralizzato l'ambiente, serve una scossa subito

"La qualificazione è ormai tenuta in piedi da un filo sottilissimo che è il medesimo sul quale si è ricompattata l’Inter questa estate a Villa Bellini. Al netto delle responsabilità che vanno distribuite con la squadra, il tecnico com’è giusto che sia, ha più responsabilità di altri.

SCONFITTA INACCETTABILE PER L'ATTEGGIAMENTO

"Intanto per l’approccio.

"Non si può entrare in campo ed essere ‘torellati’ fin dal primo minuto. Il rigore causato dall’’inesperto’ Barella dopo 5 minuti è l’emblema di una squadra sopravvalutata per certe competizioni. Una follia causare il rigore che di fatto ha ucciso la partita. Ma come se non fosse bastato il campanello d’allarme col Torino, l’Inter anche col Real Madrid è scesa in campo con l’encefalogramma piatto. Cosa che non ti aspetteresti mai con un allenatore adrenalinico come Conte. Chiamato al capezzale nerazzurro proprio per tracciare un solco netto col passato. Per cambiare la storia dell’ultima decade, per variare quel DNA di follia che ha sempre caratterizzato la squadra del biscione.

"L’Inter crolla sotto i colpi dei suoi scudieri Kolarov e Vidal, indicati proprio dal tecnico in estate che hanno affossato l’Inter in questo avvio di stagione. Proprio quelli con maggiore esperienza e tasso tecnico si sono resi protagonisti di errori grossolani, da matita rossa. Vidal che già col Borussia aveva regalato di fatto un rigore stupidissimo agli avversari ha replicato con Real con un’espulsione per doppio giallo che ci saremmo aspettati da Cassano non certo da Vidal. Aggiungiamo anche il gol sbagliato con l’Atalanta tanto per.

"Eppure sulla carta, viste le assenze dei Blancos, non sembrava un’impresa impossibile, al netto di sirene ammalianti che tanto spesso ricorda Antonio Conte. Ecco, questo è un argomento sul quale dobbiamo soffermarci.

QUESTA E' LA ROSA MIGLIORE DELLA SERIE A? MA QUANDO MAI?

"Perché al netto delle nostre considerazioni questa squadra latita sotto il profilo tecnico. Viene annoverata come completa, come di alto livello ma non è affatto così.

"Eriksen, al netto delle qualità tecniche, non ha mai dimostrato di essere un campione da quando è all’Inter ed ogni volta che entra in campo di dà l’idea di farti un favore. Il fatto che giochi Gagliardini titolare la dice lunga. Il Real ha dominato in lungo e in largo, ha raramente sbagliato i passaggi, mentre i nerazzurri non  sono mai riusciti a fare tre passaggi di fila. Sensi che l’anno scorso si era rivelata una bella sorpresa per tre mesi, non si è mai più visto. L’assenza di Brozovic si è tastata con mano  e Hakimi sembra il fratello del giocatore apprezzato nel Borussia ma anche perché non viene mai messo nelle condizioni migliori di giocare. Sempre palla sul piede con tre avversari che lo attendono: mai una palla decente nello spazio.

"Young non attacca e non difende. A centrocampo la squadra è contata. Esclusi Sensi e Vecino per ovvi motivi, escluso Nainggolan  che non risulta allenarsi come il Nainggolan di qualche anno fa, le scelte sono presso che forzate e va da sé che fisicamente la squadra ne risenta. Ad esempio  col Sassuolo obtorto collo Barella dovrà fare gli straordinari insieme a Gagliardini e Vidal che poi sarà squalificato in Champions. Scelte forzate come sempre o quasi a centrocampo, ma è chiaro che per andar contro l’allenatore certe cose vengano tralasciate.

"Anche la considerazione che ormai spopola tra tifosi e non è:  ‘l’Inter ha la rosa migliore del campionato’.  Ma l’avete analizzata la rosa? Del centrocampo abbiamo detto. Parliamo dell’attacco? Sanchez non è più un attaccante puro, ormai negli anni è diventato più un trequartista. Pinamonti non ha le qualità necessarie, pur avendo un ingaggio importante, di conseguenza Lukaku e Lautaro non hanno dei cambi adeguati. Come si può dire che sia la rosa migliore del campionato?

"Ma del resto era cosa nota alla Società, che sapeva da tempo le criticità dell’organico, ulteriormente appesantito dalle fatiche di una stagione lunga e con poche soste. Perché dal 21 agosto ( data della finale di Europa League) i giocatori hanno avuto circa una decina di giorni di riposo salvo poi partire per le nazionali.

"E intendiamoci, i nazionali dell’Inter partono sempre tutti, mica come da altre parti dove riescono a trattenerli e a farli recuperare. Ecco perché si era chiesto un intervento mirato proprio a metà campo con caratteristiche omogenee a quello che sarebbe servito ed un attaccante di livello per consentire al tecnico di ruotare la LULA. Certo che nelle ultime due gare con Torino e Real il crollo è stato evidentissimo e serve un’inversione di marcia per ridare animo e speranza ad un gruppo che sembra in riserva.

NON E' SEMPRE COLPA DELL'ALLENATORE

"Tutto sembra tranne che una squadra di Conte. Certo, il momento non aiuta. I risultati negativi tolgono certezze ai giocatori che scendono in  campo contratti, fin troppo, ma non è tutto. Perché ad un certo punto quando la situazione si incancrenisce urge correre ai ripari. E considerato il momento anche un cambio tattico non è una bestemmia. Su questo però il tecnico dovrebbe riflettere e consentirci di capire senza polemica il perché si ostini a non voler cambiare modulo, non vogliamo insegnare nulla a nessuno, non ne abbiamo le competenze ma semplicemente capire. E capire il senso di inserire Eriksen a 5 dalla fine, perché per tutti è parso un regolamento di conti fine a se stesso.

"In tutto ciò lascia perplesso il mancato intervento dirigenziale post gara. Con lo Shakhtar Donetsk un clamoroso rigore su Lukaku non fu concesso senza se e senza VAR, che però è intervenuto col Borussia ( giustamente). Col Real Madrid tra il probabile rigore su Vidal che poi non sarebbe stato espulso e la sbracciata su Gagliardini il VAR non ha funzionato, ma nessuno si è preso la briga di andare a protestare. Certo c’è poco da recriminare quando si gioca così male, ma farsi sempre calpestare non porta mai da nessuna parte.

"La crociata contro Conte è già iniziata ma difficilmente potrà mitigare la sete di sangue dei miopi tifosi nerazzurri e non. Il tecnico avrà le sue responsabilità certamente, ma oggi è anche il capro espiatorio di altri e forse è anche per questo motivo che la sua panchina è più salda di quanto si pensi. Non ci sono soluzioni ponte che tengano ad oggi, l’unico nome è quello di Massimiliano Allegri la cui ombra aleggia da quest’estate ma che per ora sarà destinata a restare tale, con buona pace dei rivoluzionari. Perché ieri era colpa di Pioli, poi di Mancini, infine di Spalletti ed oggi tocca a Conte. Sicuri sia sempre solo colpa dell’allenatore?