In breve tempo Stefano Sensi si è preso il centrocampo dell'Inter. Dal Sassuolo al club nerazzurro subito da protagonista, ha assimilato in fretta le idee di Conte ed è diventato un perno insostituibile dello scacchiere di Conte. Tanto che l'infortunio patito contro la Juve ha in parte rovinato la prestazione dei nerazzurri. L'Inter, infatti, ha potuto tirare un sospiro di sollievo sapendo che lo stop non sarà lungo, ma potrà rientrare in Champions col Dortmund.
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Sensi centro di gravità del pianeta Inter. È il faro del centrocampo, Conte gli ha dato le chiavi del gioco
Il centrocampista dell'Inter è entrato subito con grande personalità nella formazione nerazzurra ed è subito diventato insostituibile
"Sensi è stato il centro di gravità attorno al quale è girato tutto il pianeta Inter in questi primi due mesi di stagione. Regista aggiunto a Brozovic, uomo dell’ultimo passaggio sulla trequarti, mezzala dagli inserimenti alle spalle della difesa, arma per i calci piazzati. Il numero 12 nerazzurro s’è preso le chiavi del gioco con personalità sin dalla prima uscita in casa contro il Lecce, dove ha trovato subito il gol e il feeling con San Siro. E da lì è stato un crescendo di giocate e prestazioni, fino alla notte magica del Camp Nou, nello stadio che fu teatro delle grandi opere d’arte (sportiva) di Xavi e Iniesta, dove c’è un pubblico dal palato fine che sa riconoscere e omaggiare i grandi gesti tecnici. E anche lì Stefano ha ricevuto applausi e «ohhh» di stupore", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Anche per questo al momento della sostituzione di domenica l’Inter è sembrata incepparsi: ha perso di colpo il suo faro, il punto di riferimento negli arrembaggi all’area avversaria. In poche parole, si è spenta la luce. E il calo fisico ha fatto poi il resto. Sensi oggi è un giocatore insostituibile nello scacchiere tattico di Conte e non è un caso se in stagione soltanto una volta si è vista l’Inter priva di Stefano nell’undici titolare: è successo contro la Lazio, nella vittoria più sofferta delle sei consecutive infilate prima del k.o. contro la Juve. Quella volta toccò a Vecino sostituirlo, ovviamente con altre caratteristiche. E l’alternativa all’uruguaiano resta Gagliardini. Insomma, l’Inter senza Sensi acquista in muscoli e centimetri, ma perde in qualità e velocità di manovra. Elementi indispensabili per poter continuare il viaggio in Champions o per cullare un sogno tricolore", aggiunge il quotidiano.
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