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Serie A: il campionato degli infortunati, solo da noi così tanti

Alessandro De Felice

Tornano i nazionali e, per l’ennesima volta, giocatori che hanno raggiunto il ritiro delle rispettive Nazionali sani, ritornano a casa rotti. Gli esempi sono tanti e non riguardano solo l’Inter; se Benitez ha perso Chivu per un...

Tornano i nazionali e, per l'ennesima volta, giocatori che hanno raggiunto il ritiro delle rispettive Nazionali sani, ritornano a casa rotti. Gli esempi sono tanti e non riguardano solo l'Inter; se Benitez ha perso Chivu per un problema muscolare, ben peggio è andata a Ranieri che oltre a De Rossi, dovrà fare a meno anche del francese Mexes. Ora il dato preoccupante: in Italia, nella sola serie A, sono già più di 100 i giocatori vittime di infortuni di vario tipo, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di problemi muscolari. Per rendersi conto di quale sia la portata di tale dato, basta pensare che nella Premier League inglese gli infortuni capitati alle squadre in questo primo scorcio di campionato sono la metà, mentre in Spagna soltanto 20 i giocatori costretti a disertare la Liga. Sono numeri che parlano da soli e che possono anche spiegare i problemi delle nostre squadre di club quando si scontrano in Europa con i team iberici o d'oltremanica. Troppo facile scorrere una lista di numeri e trovare giustificazioni a sconfitte o a momenti non felici delle proprie squadre, ora i Presidenti, le dirigenze, tutti coloro che vivono di Calcio e che lo amano dovrebbero lavorare insieme per trovare una soluzione al problema, problema che non può dipendere da carichi di lavoro o da metodi di allenamento visto che molti degli allenatori in Italia hanno lavorato precedentemente all'estero con risultati di tutto rispetto, ma dipende dai luoghi stessi in cui si gioca, da quegli stadi indecenti abbandonati alla gestione di comuni che sono interessati al pagamento dell'affitto più che al fornire un palcoscenico adeguato per lo spettacolo che i giocatori dovrebbero mettere in campo. Guardiamo agli esempi virtuosi, a quel Novara che ha deciso di percorrere una via diversa, quella del sintetico, e dopo tante spese ha ottenuto i risultati per cui aveva investito: la leadership della B, un bel gioco e soprattutto pochi infortuni. Anche senza ricorrere all'erba finta, dall'Inghilterra e dalla Spagna dovremmo prendere spunti per migliorare una situazione che ormai si è fatta insostenibile.