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"L’ira funesta del pelide Conte ha destato scalpore tra i mass media italiani. Eppure se andiamo ad analizzare lo stupore bisognerebbe andare a trovarlo nei risultati ottenuti fino a qui. Perché se è vero da un lato che in Champions il pareggio all’esordio con lo Slavia ha complicato la strada, è altrettanto vero che a Barcellona la squadra per un tempo ha preso per mano Messi e compagni e col Borussia ha fatto altrettanto sempre per un tempo davanti ad un imponente muro giallo, salvo poi crollare. Perché questo è il punto. Perché la squadra non riesce a tenere il risultato? Col Barcellona sono bastati due cambi per sovvertire gli equilibri. Con il Borussia non c’è stato neppure bisogno perché dopo l’intervallo l’Inter non è praticamente scesa in campo.
"Se contro il Sassuolo ha sorpreso la facilità con cui gli avversari hanno sfiorato la rimonta (3-4), contro i tedeschi ha stupito che l’Inter sia riuscita nell’impresa di subire 3 gol in appena 45 minuti a difesa schierata. Dopo un primo tempo quasi da incorniciare: perché oggettivamente sullo 0-2 sembrava che la partita potesse essere chiusa. Ma il tifoso dell’Inter sa che non bisogna mai dare nulla per scontato..
"In 15 partite ufficiali, da inizio stagione l’Inter ne ha vinte 10, pareggiate due e perse 3. In 5 partite non ha subito gol, ha vinto 6 volte fuori casa. I nerazzurri viaggiano ad una media di 2,13 punti, tutto sommato non ci sono motivi apparenti per una conferenza stampa pirotecnica com’è in realtà avvenuto nella pancia del Signal Iduna Park.
Uno sfogo da mettere in conto
"Lo sfogo di Conte ha superato di gran lunga i toni delle scorse settimane. Ovvio ed evidente che abbia creato imbarazzo nei piani alti di Viale Liberazione, ma nel momento in cui si è puntato tutto sul tecnico salentino, situazioni di questo genere erano state ampiamente preventivate. Toccherà all’AD nerazzurro Marotta riportare a miti consigli il vulcanico allenatore impaziente di poter avere a gennaio una rosa maggiormente competitiva che gli consenta di restare incollato ai rivali bianconeri fino al termine del campionato. Certamente non era lecito aspettarsi che potesse dare in escandescenze già ai primi di novembre, questo va detto.
Un messaggio per Cassano
"Così come non era lecito attendersi da Antonio Cassano delle offese gratuite nei confronti di una bandiera nerazzurra come Gabriele Oriali. Campione del Mondo classe ’82, 13 stagioni all’Inter con 398 presenze e 43 gol. Che Mancini prima all’Inter e dopo in Nazionale , Mourinho poi e Antonio Conte adesso, abbiano puntato moltissimo sul contributo di Oriali non è una mera questione di amicizia (anche perché Mourinho quando decise di tenerlo vicino a sé all’Inter neppure lo conosceva) ma molto di più.
"E deve far riflettere il fatto che il Ct abbia insistito affinché Oriali mantenesse il doppio ruolo tra Nazionale e Club: segnale inequivocabile dell’importanza che gli allenatori attribuiscono al dirigente di origini comasche. Piuttosto sarebbe da capire il motivo della stilettata gratuita sganciata contro il dirigente nerazzurro da parte dell’ex calciatore. Di fatto Oriali non ha mai detto mezza parola da quando è tornato all’Inter. Anche ora che avrebbe avuto tutti i motivi per rispondere a Cassano ha preferito lasciar perdere, mostrando semmai ce ne fosse ancora bisogno un’eleganza che ce l’hai oppure no...
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