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Inter, era il 27 ottobre 2020? Inzaghi, c’è un fantasma da scacciare. E un totem da premiare

Marco Astori

L'analisi di FcInter1908 dello 0-0 tra Shakhtar Donetsk e Inter: continuano le difficoltà per i nerazzurri in Champions League

E' il cinema il tema scelto dall'Inter nel corso della campagna europea della squadra. E questa decisione calza a pennello con quanto visto all'Olimpisky di Donetsk: un film già visto. Perché è proprio sembrato di tornare indietro di 11 mesi, quando l'Inter di Antonio Conte sbatteva contro il muro della squadra di Luis Castro. La stessa sorte spetta a quella di Simone Inzaghi, in una partita diversa nel suo svolgimento ma molto simile a livello di episodi. Continua dunque il trend complicato della Beneamata in Champions League, dove non riesce a fare quello scatto di maturità e ad imporsi finalmente contro una squadra alla quale negli ultimi tre scontri ha realizzato 0 reti.

Un déjà-vu

Quello che lascia amareggiati è il fatto che il miglior attacco in Italia a livello di numeri non riesca a sbloccarsi in Europa e a fare male ad uno Shakhtar sì ben messo in campo, ma assolutamente non irresistibile. E già in occasione della traversa colpita da Nicolò Barella sono tornati nella testa di tutti i fantasmi della gara dell'anno scorso: anche in quell'occasione, infatti, il numero 23 fu fermato dal legno. Ma c'è di più: il gol clamoroso che Lautaro sbagliò a pochi passi dalla porta è stato replicato anche ieri da Edin Dzeko, che ha sprecato un'occasione davvero incredibile. E l'andamento della partita nel secondo tempo ha seguito per filo e per segno (tranne per le due occasioni tardive per l'Inter respinte dall'attendo Pyatov) quello di un anno fa: 45 minuti piatti e con davvero pochi squilli.

C'è del positivo?

Walter Zenga, bandiera dell'Inter, prima della gara ha espresso un chiaro concetto: quando pensi negativo, le cose cominciano ad andare male. Ecco perché anche Simone Inzaghi e i suoi nel post-partita, seppure nella delusione, hanno voluto vedere il bicchiere mezzo pieno: è comunque un punto conquistato in trasferta. A renderlo però ancor più amaro è la sorprendente vittoria dello Sheriff, che espugna completamente a sorpresa il nuovo Bernabeu e abbandona definitivamente il ruolo di squadra materasso del girone. Va dunque, ahinoi, ritirata fuori dai cassetti la classica tabella dei conti: con sei punti con i moldavi e vincendo a San Siro al ritorno contro gli ucraini, l'Inter sarà tra le migliori 16 d'Europa. Ma fare calcoli ora è complicato: piuttosto si cerchi il perché di questa fatica perenne in campo europeo.

E' proprio questo il tema che va analizzato con grande attenzione tra le mura di Appiano Gentile: non può essere più un caso al quarto anno, le difficoltà ad esprimersi in Europa sono evidenti. E chi meglio di Simone Inzaghi, che lo scorso anno è approdato agli ottavi di finale di Champions League, può cambiare la tendenza? Il suo calcio propositivo, che ieri sera si è però visto poco considerato il lungo possesso dello Shakhtar, è in linea con quanto si vede sui campi europei: va forse soltanto liberata la testa dei calciatori, che ora cominciano davvero a sentire la pressione di dover fare qualcosa in più fuori dai confini nazionali.

Il totem dell'Inter

C'è però anche chi, nella triste serata dell'Olimpisky, non smette di brillare: si tratta di Milan Skriniar, uomo copertina di questo inizio di stagione dell'Inter. Il centrale slovacco ha salvato un gol già fatto e ha chiuso tutto ciò che c'era da chiudersi, dimostrandosi il vero  uomo fondamentale della difesa di Simone Inzaghi. E non contento, a fine partita, premiato ovviamente come man of the match, ha voluto spartire i propri meriti con quelli dei compagni, ringraziandoli per la prestazione di stasera: segno che, oltre ad essere un difensore incredibile, è anche un importantissimo uomo spogliatoio. Lo scrivemmo il 9 febbraio 2020, lo ripetiamo con forza anche oggi: Nicolò Barella merita assolutamente la fascia di capitano dell'Inter, ma un'attenta valutazione sull'operato di Skriniar e una possibile candidatura al ruolo, a nostro modesto parere, andrebbe fatta.