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Shaqiri, siluri su Mancini e sull’Italia: “1-0 e la gara finisce. Sono special se…”

Xherdan Shaqiri torna a parlare del suo periodo di ambientamento allo Stoke City e torna a lanciare qualche frecciata al tecnico Roberto Mancini, reo di non avergli dato grande fiducia: “Ho impiegato un po’ di tempo per ambientarmi e...

Daniele Mari

Xherdan Shaqiri torna a parlare del suo periodo di ambientamento allo Stoke City e torna a lanciare qualche frecciata al tecnico Roberto Mancini, reo di non avergli dato grande fiducia: "Ho impiegato un po' di tempo per ambientarmi e adattarmi allo stile di gioco inglese. Il campionato è tremendamente fisico e c'è bisogno di grandissima potenza. Devi correre avanti e indietro, specialmente in fase difensiva".

DIVERSITA' CON L'ITALIA - "Non c'è tutta quell'enfasi sulla tattica come in Italia. In Inghilterra ci sono minimo due gol a partita. Se conduciamo 2-0, dobbiamo sempre stare attenti fino alla fine a non perdere 3-2. In Italia, se vinci 1-0, all'80% hai vinto la partita".

LE DIFFICOLTA' - "Sono sempre stato un giocatore potente ma ho avuto dei problemi perché il campionato è veramente diverso dagli altri. Non mi aspettavo sarebbe stato così difficile. Spesso veado in palestra e faccio esercizi extra e questo mi ha aiutato. Dovevo anche conoscere meglio il calcio inglese e i miei compagni.

ARNAUTOVIC - "Avevamo bisogno di qualche partita per conoscerci ma in molte grandi partite abbiamo fatto benissimo. E in futuro ci divertiremo ancora di più. Anche fuori dal campo passiamo tanto tempo insieme".

L'ALLENATOREE LE DIFFERENZE CON MANCINI - "Io posso fare qualcosa di speciale in campo ma ho bisogno di avere la testa sgombra. L'allenatore non mi dà compiti particolari, non mi dice 'Xherdan devi fare in questo modo'. Mi lascia libertà. E questa fiducia è la ragione per cui sono venuto allo Stoke. Mark Hughes voleva che avessi questa fiducia".

(Tages Woche)

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