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Si soffre, ma si vince: Sneijder ed Eto’o rilanciano la rimonta…

Eva A. Provenzano

E’ una serata piena di attese, ma tosta. L’Inter arriva a Marassi con la voglia di giocarsela. Si ritrova di fronte una Samp ordinata e combattiva che non le rende facile il lavoro. Niente alibi per i nerazzurri, c’è chi dice che abbiano il...

E’ una serata piena di attese, ma tosta. L’Inter arriva a Marassi con la voglia di giocarsela. Si ritrova di fronte una Samp ordinata e combattiva che non le rende facile il lavoro. Niente alibi per i nerazzurri, c’è chi dice che abbiano il calendario più favorevole rispetto a quello delle dirette avversarie. Così se tutto va come gli interisti sognano, gli altri avranno – come sempre – qualcosa a cui attaccarsi. Domeniche così cominciano con un’aria strana, si vivono in apnea per novanta minuti, ti bloccano le gambe perché vorresti esserci tu in mezzo al campo e non puoi. Devi lasciarti trasportare da quello che provi per quei due benedetti colori, aspettando che loro facciano il resto.

SECONDO TEMPO – La seconda frazione di gioco comincia così com’era finita la prima, con i blucerchiati avanti e la squadra di Leonardo addirittura costretta a difendersi. Nagatomo deve crossare dalla destra, ma nessuno segue troppo l’azione. Sneijder si accentra e fa un blitz nello spazio dei sedici metri, il suo tiro rasenta il palo alla destra di Curci. Palombo al 61’ imbecca Maccarone, Lucio e Ranocchia proteggono l’uscita di Cesar che salva tutto.

CAMBIO – Leonardo osa di più. Toglie Kharja, manda in campo Pandev. La Samp passa al 4-4-2. Si gioca anche contro il cronometro ed è una tortura. Al 71’ Pazzini e il macedone non raccolgono in area un cross che nasce da un’incursione sin area di Eto’o. E mancano solo venti minuti alla fine.

E CHE PARTO – Pazzini viene atterrato sui venti metri, punizione per l’Inter. E’ il 73’, Sneijder si porta sulla palla, aggira la barriera e insacca all’angolo alla sinistra del portiere. Un gollasso. E (stavolta) mancano ancora venti minuti. Al 79’ l'olandese batte un’altra punizione: è un missile, ma si schianta sul palo esterno. La partita si trascina, il tempo si ferma. La Sampdoria si spinge in avanti, s’infiltra in area e le gambe degli interisti tremano.

APPLAUSI – Pazzini esce all’87’ fra gli applausi, fa spazio a Mariga. Eto’o raccoglie un invito del neo entrato, tira ma Curci lo ferma. I minuti (infiniti) del recupero sono quattro. Chivu butta giù Macheda ed è punizione per la Samp. Non tremano più solo le gambe, ma anche il cuore se ne parte. Le incursioni dei blucerchiati tengono gli uomini di Leo in apprensione fino alla fine, è un assalto. Eto’o però mette alla prova i guantoni del portiere avversario.

IL BALLO DI SANT’ETO – In contropiede l’Inter riesce ad avere l’acuto finale. Il camerunense riceve palla da dietro e con una serpentina in mezzo all’area spiazza difesa blucerchiata e portiere per il  2 a 0 con un destro rasoterra: gol e un nuovo ballo a fare coreografia.

Domattina sarà tutto merito di quella punizione perfetta. O dell’incontenibile Eto’o. Si dirà che sono solo episodi che hanno cambiato il corso delle cose. Ma certe sere, partite così, valgono molto più dei tre punti. Valgono un (momentaneo) secondo posto e quella speranza che ti aiuta a rincorrere un sogno. E se alla testa di quella classifica non ci state pensando più di tanto, avete vinto il premio ‘iceberg’ dell’anno.