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Signore e signori ecco Kondogbia 2.0: Pioli lo rivitalizza e lui ricambia alla grande

Il francese si è preso il centrocampo dell'Inter e adesso è uno dei punti fermi dell'allenatore italiano

Gianni Pampinella

25 settembre 2016, sesta giornata di campionato, arriva il Bologna a San Siro. Sulla panchina dell'Inter c'è Frank de Boer. Al numero 28 del primo tempo l'allenatore olandese richiama in panchina uno stralunato Geoffrey Kondogbia, potrebbe essere l'inizio della fine. Solo un anno prima l'Inter aveva versato nelle casse del Monaco la bellezza di 31 milioni di euro + 6 di bonus, in un'asta con il Milan che aveva acceso l'entusiasmo dei tifosi nerazzurri. Su quella panchina c'era l'uomo che lo aveva voluto, Roberto Mancini. Kondogbia fatica ad ingranare, il Mancio lo manda spesso in panchina, non è facile abituarsi al campionato italiano, ci vuole tempo dice l'allenatore di Jesi. Passa un anno, Mancini va via, arriva de Boer e per il francese potrebbe essere il momento della svolta. Invece no, Geoffrey non riesce ad inserirsi nei meccanismi dell'allenatore olandese e si arriva a quel 25 settembre, forse il giorno più brutto, calcisticamente parlando, per il centrocampista. Iniziano a circolare voci di un suo addio già a gennaio, le pretendenti non mancano, soprattutto in Inghilterra. Ma de Boer viene esonerato e in panchina arriva Stefano Pioli. È qui che la storia prende un'altra piega. Per Kondogbia è un'altra chance che stavolta non sbaglia, l'allenatore italiano gli dà fiducia, lo mette in un centrocampo a due e iniziano ad arrivare prestazioni convincenti. Altro momento importante della storia, l'acquisto di Roberto Gagliardini. L'arrivo del centrocampista italiano dà una marcia in più al francese, i due sembrano si conoscano da una vita, si intendono alla grande. Contro l'Atalanta la conferma che quel giocatore uscito al minuto 28 in quel 25 settembre del 2016, non c'è più.