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Gianluca Simeone, figlio 17enne del Cholo, è stato intervistato da AS, tra sogni futuri e ricordi passati.
SEI ATTACCANTE. PERCHE' NON GIOCHI CENTROCAMPISTA COME TUO PADRE?
"Ho iniziato com enumero 5, come papà. Ma quando ho visto mio fratello attaccante, ho provato anche io e sono rimasto lì".
E' DURA ESSERE IL FIGLIO DI SIMEONE?
"Papà allenava il River e io e Gio giocavamo nella cantera. All'inizio è stata dura. Ti dicevano 'giocate solo perché siete i figli di Simeone'. Non è stato facile ma poi ti abitui"
TI MANCA TUO PADRE?
"Tantissimo. E' brutto che papà sia lontano, in Spagna. Ma all'inizio è stata ancora più dura, devo ammetterlo. Però è dura anche ora, la mancanza si sente sempre. Anche se cerchiamo di sentirci spesso, via Skype".
RIESCI A VEDERE L'ATLETICO?
"Si, non me ne perdo una. La partita contro il Barcellona è stata stupenda, per poco non mi sono messo a piangere"
TI SORPRENDE IL SUCCESSO DI TUO PADRE?
"E' bellissimo tutto ciò che ha ottenuto. Come giocatore, non l'ho visto. Ma mi hanno detto che menava parecchio (ride ndr). Ora mi godo i suoi successi da allenatore. So quanto ha lottato per arrivare dove è adesso, è un esempio".
TI PIACEREBBE ESSERE ALLENATO DA TUO PADRE?
"Magari. Ma penso che sarebbe pesante. Mio padre è molto esigente...ti ammazza (ride ndr)"
IL RICORDO PIU' BELLO DELL'ATLETICO?
"Quando mio padre andò via da giocatore. Mi ricordo che la gente sugli spalti gridava "Ole, ole, ole, Cholo Simeone”. Quando sento quel coro, mi viene la pelle d'oca. Siamo tutti tifosissimi dell'Atletico, come del River".
COSA TI PIACE DELL'ATLETICO?
"Il cuore che ci mettono, la voglia. Danno tutto, non si arrendono mai. E' incredibile".
QUAL E' IL TUO SOGNO?
"Arrivare in prima squadra col River, sono tifosissimo. Ma il mio sogno è giocare, un giorno, nell'Atletico Madrid".
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