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Inter, Skriniar: “Io capitano? Mi piacerebbe. Sogno la seconda stella. Inzaghi uno di noi”

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Le parole di Milan Skriniar: "Mi piacerebbe sicuramente, essere capitano dell'Inter è una cosa bellissima. Ma non ci penso"

Marco Astori

Milan Skriniar, centrale dell'Inter, ha concesso un'intervista ai microfoni di DAZN per la rubrica 1vs1. Queste le parole sugli obiettivi stagionali e non solo.

Ormai il tuo soprannome è Skrigno.

Qualcuno ancora mi chiama Milan, ma pochi.

Siete forti quest'anno.

Sì, siamo una buona squadra.

Tu sei il più forte in Italia nell'1vs1?

Non so se sono il più forte, ma quando gioco contro gli avversari mi guardo video e movimenti che fanno: per questo magari è più facile ogni tanto leggere le loro giocate anche se hanno qualità. Non li studio, però guardo tanti video degli avversari: sicuramente anche loro lo fanno.

Con Bastoni e De Vrij è la difesa più forte in cui hai giocato?

Direi di sì, abbiamo vinto anche lo scudetto: da quando sono qua è la più forte. Il difensore più forte? In questo momento il Napoli è la difesa con meno gol subiti: sono forti, ma penso che riusciremo a superarli, siamo noi più forti e vogliamo esserlo.

Con Inzaghi come ti trovi?

Molto bene, ma non solo io, penso tutti i ragazzi: è come fosse uno di noi. Giocava ancora un po' di anni fa, è una persona per bene: è come un compagno di squadra. Ci troviamo molto bene, davvero.

L'attaccante più forte che hai marcato?

Come numero 9 direi Lukaku, era difficile da marcare, per fortuna solo negli allenamenti. Edin Dzeko mi dava fastidio quando era un avversario, è grosso e protegge bene la palla: anche lui è difficile da marcare. Come esterno ce ne sono tanti, quest'anno Vinicius che è velocissimo, è difficilissimo da marcare.

Bastoni?

Lo chiamo Gerry, come la giraffa. E' altissimo, ha questo collo lungo e lo chiamo così. Abbiamo un bellissimo rapporto, è mio fratello: da quando è arrivato lui ci siamo trovati benissimo insieme, stiamo sempre insieme anche in camera e a guardare le partite. Siamo sempre insieme.

Pinamonti?

E' un altro fratello, lui c'era già quando sono arrivato qui e siamo subito diventati amici. Abitava vicino a casa mia e io lo portavo agli allenamenti perché non aveva ancora la patente: è un bravissimo ragazzo e gli voglio bene. Ci sentiamo ogni giorno, è diventato più grosso di me.

Eriksen?

Ho vissuto malissimo quello che gli è successo, mi sono spaventato tanto: non sapevamo niente perché il telecronista parlava in russo. Poi appena ho visto la foto in cui era sveglio ero contento: siamo rimasti tutti male, Christian non può più giocare in Italia ma ora è più importante la salute. Ora sta bene e sono contento per lui.

Pensi alla fascia di capitano?

Mi piacerebbe sicuramente, essere capitano dell'Inter è una cosa bellissima. Ma non ci penso: secondo me non è capitano solo chi ha la fascia, ma chiunque sia in campo può essere capitano e aiutare la squadra.

La seconda stella?

L'obiettivo è quello e stiamo lavorando per quello. Siamo un gruppo forte, lo dimostriamo ogni giorno: abbiamo giocatori fortissimi e uno staff fantastico. Ci troviamo bene, dobbiamo continuare così fino all'ultima giornata e vediamo cosa succede: ma l'obiettivo è la seconda stella, un sogno per noi.

Miglior partita della tua carriera?

La prima in Champions League.

La canzone che ascolti prima delle partite?

Quella nuova dell'Inter. La ascoltiamo sempre in pullman, una cuffia io e una Bastoni: la ascoltiamo sempre in pullman. Non solo questa, ascoltiamo sempre le canzoni italiane.

Il tuo idolo?

Ronaldo il Fenomeno, da piccolo giocavo in attacco: era il piacere forte che c'era.

Il compagno che fa più ridere?

Sono tanti: Dimarco, Cordaz, Bastoni, Barella, Brozovic, Ranocchia, sono tanti. Ognuno ha qualcosa di suo.

 

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