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Mossa a sorpresa dell’Inter che ha detto no al rimpianto: Skriniar ringrazia e torna da Conte

Eva A. Provenzano

Lo slovacco ha fatto un'ottima prestazione contro il Sassuolo e sembra aver ritrovato la strada dopo un periodo delicato

Non fanno altro che scriverglielo. I tifosi nerazzurri ad ogni post di Skriniar tornano a ricordargli: "Finalmente sei tornato, ti stavamo aspettando". Il difensore slovacco si è ripreso il posto da titolare che aveva perso nell'ultima parte della scorsa stagione. Fino a marzo Conte lo aveva mandato spessissimo in campo dal primo minuto (su 26 partite in Serie A aveva giocato per 90 minuti in 24 occasioni). Dopo il lockdown su 13 gare in campionato ne aveva giocate cinque da titolare per 90 minuti, due le aveva saltate per squalifica. Per tre volte aveva giocato solo uno spezzone di gara e per due volte era rimasto in panchina. Non era stato brillantissimo. La differenza rispetto al suo impiego si era vista soprattutto in Europa League: dagli ottavi fino alla finale. In quattro gare era rimasto in panchina tre volte e aveva giocato solo nella gara contro il Leverkusen sei minuti.

Conte aveva preferito Godin e si era iniziato a parlare del suo addio all'Inter. Tanto che pure il Tottenham si era presentato alle porte nerazzurre con un'offerta per lui. Alla fine, un po' a sorpresa (dato l'impiego nell'ultima parte dello scorso anno), a partire è stato l'uruguaiano. 'Skri' invece è rimasto a Milano. Ma, quando non era ancora chiuso il calciomercato, la nuova stagione era cominciata con una panchina (nella prima gara con la Fiorentina). Poi 90 minuti con il Benevento e 79' con la Lazio. È ricominciata così la sua marcia in maglia interista. Ma il covid19 lo ha bloccato, durante la prima pausa per le Nazionali, per venti giorni in Slovacchia. Così ha saltato tre partite (Milan, Genoa, Parma). È rientrato l'8 novembre contro l'Atalanta e ha giocato l'intera partita. Poi è ripartito per le Nazionali. Al ritorno in Italia 25 minuti in campo col Toro e 90' contro il Sassuolo.

Contro i neroverdi ha brillato particolarmente tanto da meritarsi sette in pagella. Dalle sue parti non è volata neanche una mosca. Si è meritato elogi e applausi. E pure i complimenti dei tifosi: "Hai fatto una grande partita, sei stato grande". Ha sfoderato una prestazione che ha ricordato i suoi momenti migliori. Quelli in cui lo chiamavano 'muro'. Ha fatto il suo in mezzo alla difesa e si è dato da fare su Boga. Ha mostrato concretezza e decisione, è uscito a pressare. È sembrato, insomma, il vecchio Skriniar. 

Finora, complice il periodo out dovuto al covid19, Milan è il difensore centrale che ha collezionato meno minuti. 464' in totale (dati da transfermarkt - 374' in A e 90' in CL) per lo slovacco contro i 916' di de Vrij (556' in A e 360' in CL), i 776' di Bastoni (pure lui è rimasto out a causa del covid19: 540' in A e 236' in CL) e i 657' di D'Ambrosio (353' in A e 304' in CL). Dopo la prova contro il Sassuolo Skriniar ha ricordato a tutti di essersi messo le incertezze di qualche mese fa alle spalle e si spera possa darne conferma partita dopo partita. Può ancora diventare imprescindibile, mostrare che la sua permanenza a Milano è da benedire, che una sua cessione avrebbe potuto aprire a più di un rimpianto.