La stagione di Milan Skriniar con l'Inter è a dir poco esaltante. Il difensore, alla sua prima stagione in maglia nerazzurra, sta dimostrando tutte le sue qualità: solido, imponente, cattivo se necessario, umile in generale e con importanti margini di miglioramento, entrando subito nel cuore dei tifosi interisti. Lo slovacco è arrivato dalla Sampdoria nello scetticismo generale, dovuto soprattutto al prezzo del suo cartellino: 28 milioni di euro considerati tanti per un giocatore che veniva da una stagione normale con i blucerchiati. Ora la sua valutazione è salita a 40 milioni e il prezzo del suo cartellino aumenterà ancora; City e Barcellona hanno chiesto informazioni all'Inter sul difensore, ma solo una super offerta convincerebbe Suning a privarsi di Skriniar.
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Skriniar, l’uomo bionico. Spalletti conta su di lui per rialzare il muro dell’Inter
Lo slovacco sta vivendo una stagione da assoluto protagonista
Intanto a Milano possono godersi cifre da Uomo bionico: Skriniar ha finora giocato tutte le gare ufficiali, sempre titolare e mai sostituito; 27 partite di campionato (6,39 la media voto Gazzetta) e due (da 120’) di Coppa Italia. Quattro le reti (oltre a quattro legni colpiti, l’ultimo domenica sera), contro Crotone, Samp, Chievo e Benevento. Alcune cifre: 7,41 palle recuperate a partita (4,71 la media del ruolo); 6,3 palle perse (9,93); 55,63 passaggi positivi (34,79); 0,3 tiri nello specchio (0,11); 1,56 contrasti vinti (1,04); 0,78 contrasti persi (0,46). Finora ha commesso in tutto la «miseria» di 28 falli in campionato e infatti ha incassato un solo cartellino giallo. Maicon, uno degli eroi del Triplete, ha detto che «dei giocatori nerazzurri di oggi mi piace soprattutto Skriniar, è fortissimo, là in mezzo sono tutte sue». Aggrappato al Muro slovacco, Luciano Spalletti sta cercando di ritrovare la giusta solidità là dietro, e intanto contro il Napoli è arrivata la seconda gara consecutiva senza subire reti (con il Benevento la prima): non succedeva da inizio dicembre con Inter-Chievo 5-0 e Juve-Inter 0-0.
(La Gazzetta dello Sport)
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