Skriniar: “Spalletti mi ha dato subito fiducia, con Montella non giocavo. L’Inter deve…”

Milan Skriniar, difensore arrivato in estate dalla Sampdoria, è uno dei giocatori chiave dell'Inter di Luciano Spalletti. Oggi si è raccontato ai microfoni di Inter TV nel programma Drive Inter:

Soprannome - Mi chiamano Skrigno, anche nella ex squadra mi chiamavano così. Mi trovo bene con tutti, non c'è un problema con nessuno. Tanti tifosi mi hanno chiesto di cambiare nome. Mi dicono sei forte, cambia nome. Non posso. 

Tempo libero - Sto a casa con la fidanzata e con il nostro cagnolino (si chiama Bella). Il cane è una parte della nostra famiglia. Giriamo in centro, ogni tanto mi vengono a trovare genitori e amici. Ogni tanto vengono a vedere le partite. Shopping? All'inizio lo facevo di più, adesso un po' meno. Adesso quando ho un giorno libero preferisco stare a casa e non fare niente. Le partite sono difficili, ci vuole un po' di relax. Se mi piace dormire? Di notte dormo otto ore. Ogni tanto anche di pomeriggio una o due ore. Cucino? Fa tutto la mia ragazza. Qualche pasta con il pomodoro la so fare. Mi piace la cucina italiana. A Genova mi piacevano le trofie al pesto. Di solito mangio ad Appiano Gentile, mi piace la cucina italiana. Anche carne e pesce. Prima non mangiavo tanto pesce, adesso lo mangio.

Social - Metto qualche foto dell'allenamento, dopo la partita o nel tempo libero. Non mi piace far vedere a tutti cosa faccio nel tempo libero. Non mi piace che tutti vedano tutto della mia vita privata. 

Passione per il calcio - Tutti seguiamo il calcio, anche mio papà, mio nonno e mio fratello. Ho incominciato a giocare a 4-5 anni. Se non avessi fatto il calciatore? Non lo so. Volevo fare questo.

Idolo - Il mio idolo era Ronaldo il Fenomeno, che ha giocato anche qui. Ma adesso mi piace anche Cristiano Ronaldo, ma anche tutti gli altri giocatori. Qui all'Inter siamo al livello di Barcellona e Real Madrid. Secondo me possiamo giocare anche contro loro. Il mio difensore preferito è Thiago Silva. Mi piacciono anche altri, per esempio David Luiz. In Italia mi piacciono Miranda, Koulibaly e Bonucci.

Cosa pensano i tifosi di te - Mi piace quando i tifosi mi fanno i complimenti, voglio sempre giocare per la squadra. Non ho sbagliato una partita? Su qualche gol che abbiamo preso potevo forse fare di più, nel calcio è così. Se gioco bene e la squadra vince sono contento, se non vince non sono contento. The Wall? Walter Samuel era fortissimo, ho guardato qualche video. Era un vero muro. 

Obiettivo CL - L'Inter deve andare in Champions. Deve essere lì sopra perché è l'Inter. Spero che quest'anno ce la facciamo e siamo lì. Mi piace quando i calciatori famosi mi danno fiducia, sono contento. Grazie a Materazzi per le belle parole ("Skriniar è un top").

Spalletti - Mi ha dato subito fiducia, dal primo allenamento e anche gli altri allenatori dello staff lo hanno fatto. E' stato importantissimo per me. Giampaolo-Spalletti? Spalletti ha allenato più squadre e ha sempre giocato in Champions o per i primi posti. Giampaolo può ancora crescere, gli voglio bene e mi ha aiutato tantissimo. Lui mi ha insegnato il calcio italiano. Con la Samp e Montella non avevo giocato tanto. E' stato il mio maestro. Un mio ex compagno slovacco alla Samp mi ha aiutato tanto. Non sapevo parlare l'italiano. Ho imparato quasi da solo. Ho sentito parlare i ragazzi nello spogliatoio e volevo subito imparare cosa voleva il mister nel campo. 

Il numero 37? Mi piace, lo avevo anche alla Samp. Avevo fatto un buon campionato e non volevo cambiare.

In attacco?Il mio lavoro è soprattutto difendere, ma se c'è una possibilità di aiutare la squadra così lo so fare e lo faccio. Noi difensori non facciamo tanti gol, ma ogni gol è bellissimo.

Viaggiare - Mi piace viaggiare. Con la mia fidanzata siamo stati a Venezia e qui in montagna.

Uscite - Ogni tanto usciamo con Pinamonti. Siamo tutti e due giovani, ci troviamo.

Musica - Sento tutti i generi, non ne ho uno preferito. Ascolto quello che sento in radio. Mi piacciono i cantanti slovacchi. Mi piace J-Ax. L'inno slovacco? Lo insegnano a scuola. 

(Inter TV)