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Giovane, affamato di vittorie, con un ingaggio importante, ma non esagerato e free agent. Tutte caratteristiche che rendevano il profilo di Tikus un affare sul mercato internazionale. Alla fine l’ha spuntata l’Inter, sia per aver offerto al giocatore uno stipendio migliore - 6 milioni netti contro i 5 dei cugini -, sia perché il Fenomeno Ronaldo, negli anni migliori della sua carriera, aveva proprio difeso la casacca nerazzurra, particolare per Thuram non di poco conto: «È un sogno indossare la sua stessa maglia e giocare nello stesso stadio. Non posso immaginare l’emozione che proverò con tutti i tifosi», le prime dichiarazioni di Marcus, rilasciate il 27 giugno.
Il dopo Lukaku
—Oggi, a distanza di più di due mesi, la scelta del ragazzo sembra più che azzeccata. Così come quella della società di Viale della Liberazione di puntare su di lui. Il tutto anche grazie a una ulteriore sliding door che potrebbe cambiare per sempre il destino del 9 interista, ossia il non arrivo di Lukaku all’Inter. Non solo Thuram veste quel numero che avrebbe dovuto indossare Big Rom, ma senza il belga è lui il titolare là davanti della formazione di Inzaghi. Non un terzo del reparto che deve guadagnarsi il posto o sfruttare ogni minima occasione, ma uno degli undici di partenza della squadra nerazzurra. Già ora infatti non si parla più di LuLa - né si hanno rimorsi sul mancato arrivo di Lukaku, anche se qui il discorso più che tecnico è comportamentale -, ma si esalta la ThuLa, che si sta già imponendo come coppia d’attacco di tutto rispetto.
Vuole diventare idolo interista
—Dopo un precampionato negativo, in cui Thuram doveva trovare la condizione ed entrare anche - come ovvio e giusto che sia - nei meccanismi di gioco dell’Inter, le prime tre gare di Serie A sono state più che positive per il classe ’97, che contro la Fiorentina ha realizzato la prima rete in Italia, ma si è pure procurato un rigore e ha fornito un assist (come a Cagliari) per determinare in modo definitivo il risultato contro la Viola. Certamente Marcus deve ancora affinare la freddezza sottoporta (avesse siglato una tripletta contro i toscani non ci sarebbe stato nulla da dire), ma la strada tracciata sembra positiva. Tanto che Arnautovic - guarda caso pure lui sul taccuino del Milan prima della decisione di Cardinale di cambiare i vertici sportivi del club -, nonostante la maggior esperienza in ambito nazionale e internazionale, dovrà attendere la sua occasione per soffiare il posto al nativo di Parma”, si legge.
(Fonte: Tuttosport)
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