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Società , allenatore e squadra: ecco i problemi di Moratti

Riccardo Fusato

Massimo Moratti sta facendo di necessità virtù. La tentazione di mandare tutto all’aria è molto forte ma il presidente nerazzurro ha deciso, per il momento, di fare il pompiere. Il fatto nuovo che emerge da fonti vicino al numero uno...

Massimo Moratti sta facendo di necessità virtù. La tentazione di mandare tutto all'aria è molto forte ma il presidente nerazzurro ha deciso, per il momento, di fare il pompiere. Il fatto nuovo che emerge da fonti vicino al numero uno nerazzurro, parla di un Moratti non più disposto a perdonare tutto. E' finito il termpo della comprensione ora servono fatti e anche importanti.

Si dovrà cercare di ripartire da zero, e per farlo bisognerà capire dove e come si è sbagliato. Le responsabilità sono molte e tutte da dividere tra, presidente, società, addetti ai lavori e giocatori. Ecco sono questi i tre punti su cui ragionare e ripartire al più presto. perchè è adesso che si costruiscono le squdre per la prossima stagione. La Gazzetta dello Sport ha cercato di analizzare la questione:

Società. L'Inter h acominciato ad impoverirsi dopo il famoso "Triplete", e se l'anno scorso qualche successo era servito a mascherare i problemi, quest'anno la mancanza di risultati ha scoperto il pentolone. A sensazione sarà ancora Marco Branca a cercare di ricostruire un progetto, ma se è vero che in questi anni ha ottenuto molti crediti da parte di Moratti con acquisti azzeccati anche a basso costo, il suo lavoro non è sempre stato impeccabile, sopratutto quando ha dovuto operare con il portafoglio mezzo vuoto. Quest'anno gli errori sono stati molteplici, e sarebbe riduttivo limitarli ad Alvarez o Jonathan; le vere mancanze sono state l'acquisto di Forlan e Zarate che in un primo tempo erano stati presi per cercare di sostituire Eto'o, ma che si sono rivelati un vero fallimento, per non parlare di Guarin, arrivato ad Appiano per sostituire Motta non si pensava ad un’assenza così prolungata prima di poterlo vedere in campo.

Allenatore. Negli ultimi tempi sono stati molteplici gli attestati di stima da parte di Moratti nei confronti di Ranieri, ch ene ha apprezzato il lavoro su un gruppo in evidenti difficoltà, ma questo non vuol dire che la fiducia nei confronti del tecnico sia del tutto immacolata. Lasciando stare evidenti errori di formazione, una su tutte dare in pasto Ranocchia alla velocità di Miccoli, Moratti ha notato in Ranieri poco coraggio, nella gestione del caso Sneijder e sull'utilizzo con il contagocce di giovani prometenti, vedi Obi e Poli, facendo di conseguenza poco turn over. E al di là delle dichiarazioni comuni con le quali si è cercato di medicarlo, non lo è stato neanche l’episodio Forlan di domenica, che ha lasciato.

Squadra. Sono finiti gli alibi; e l'ultimo episodio di domenica con il rifiuto di Forlan ad entrare in campo ha toccato Moratti, abituato, ad esempio, alla voglia di Eto'o. Per questo, è possibile anche se non ancora annunciato, che Forlan venga multato: il presidente deciderà se considerare necessario un segnale in questo senso. Meno prevedibile, per Moratti, era assistere a certe partite vuote, demoralizzanti, di una squadra risultata non solo in grave difficoltà nel dimostrare certe qualità, prima ancora che un gioco degno di questo nome; ma, anche, una squadra senz’anima, neanche lontanissima parente di quella che due anni fa, non una vita fa, si era sentita padrona d’Europa. E questo nonostante un sacco di volte il presidente abbia chiesto a quei giocatori, perlomeno allo zoccolo duro del gruppo, una prova d’orgoglio, di amor proprio, la dimostrazione di sapersi ritrovare dentro energie che non possono essere svanite così drasticamente. E questo nonostante un sacco di volte Moratti si fosse sentito rispondere — soprattutto dai senatori, ma a nome di tutti—che si sarebbe rivisto perlomeno lo spirito della vecchia Inter. Cosa è rimasto Molte parole, pochi fatti. Ei fatti rimasti sono stati troppo spesso distrazioni dei singoli o di squadra costate partite anche importanti; errori in attacco che hanno certificato l’inattesa crisi di tutto il reparto offensivo; vistosi cali di rendimento di giocatori che un tempo erano indiscussi punti di forza e ora stentano a trovare anche un minimo sindacale di continuità. Con risultati sotto gli occhi di tutti. qualche sospetto di eccessivo permissivismo di Ranieri.