Il portiere dell'Inter si sta dimostrando un elemento più che affidabile per la squadra di Inzaghi
Tra le novità positive dell'Inter c'è sicuramente Yann Sommer. L'addio di Onana in estate aveva creato più di una preoccupazione tra i tifosi dell'Inter, ma l'arrivo dello svizzero ha blindato la porta dei nerazzurro. L'ex Bayern è uno degli elementi fondamentali della formazione di Inzaghi.
"Sommer ha infilato ben sei reti inviolate nelle sue prime nove presenze in Serie A, come soltanto Cristiano Lupatelli (nel 2000) e Alisson (2017-2018) erano riusciti a fare prima - entrambi con la Roma - nella storia del campionato italiano dei tre punti a vittoria", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
Forse qualcuno può rimanere sorpreso da questo primato, perché i primi due mesi di Sommer all'Inter non sono costellati da decine di parate strepitose. I dati però non mentono e in campionato ha raccolto la palla dalla rete soltanto contro Milan, Sassuolo e Bologna, sempre in casa. La verità è che lo svizzero è un portiere solido, attento ed esperto e in più beneficia al massimo di una squadra che collettivamente si sta dimostrando continua e attenta anche quando non ha il possesso del pallone, a differenza della scorsa stagione. Poche le disattenzioni a partita, che hanno avuto quasi diretta corrispondenza con gli interventi decisivi di Sommer.
L'unica macchia finora è stata l'incertezza sul tiro di Nedim Bajrami in Inter-Sassuolo, nel gol che ha dato il là al ribaltone neroverde. L'ex Bayern Monaco ha alternato partite da spettatore non pagante ad altre in cui ha sbattuto la porta in faccia a una o due minacce improvvise. Come oggi, sia sul mancino a giro di Demba Seck che sul colpo di testa di Pietro Pellegri. Era già capitato lo stesso contro l'Empoli, per esempio, su una punizione pericolosa di Filippo Ranocchia, ma anche a Cagliari alla seconda giornata su un tocco ravvicinato di Paulo Azzi e nel recupero di Inter-Bologna con il serio rischio di perdere dopo essere stati sopra di due reti.