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Pavard, come lei, ha voluto fortissimamente l’Inter questa estate.
—«Direi che questo è un buon segnale, no? E non mi ha sorpreso. Forse avrei potuto stupirmi della cosa prima di venire qua, ma adesso che ci sono dentro è tutto chiaro: questo è davvero un top club».
A proposito, le dice niente questa foto? (mostriamo l’immagine di Jorginho dopo uno dei due penalty sbagliati contro di lui, ndr)?
—«(ride) Tutti scherzano su quelle partite, ma io giocavo con la Svizzera! Ne ho parato uno anche a Mbappé all’Europeo in un altro momento di grande pressione per entrambi: il rigore è una questione di sensazioni, di attimi in cui devi prendere la decisione. È una sfida mentale, oltre che tecnica».
Dove ha imparato a suonare così bene la chitarra?
—«A 18 anni in un corso con un insegnante, l’ho fatto perché avevo bisogno di una passione diversa, di qualcosa da fare a casa per staccarmi dal mondo e rilassarmi. La mia chitarra è ancora in Germania, ma arriverà presto a Milano, anche se con due bimbi piccoli ho meno tempo di prima».
Cosa suona in particolare?
—«Amo John Mayer e soprattutto Bruce Springsteen. Non sono ancora riuscito a vedere un suo show, quest’anno a Zurigo ha suonato per tre ore: incredibile. Se tornerà a San Siro, io ci sarò».
Pratica l’altra grande passione, la cucina?
—«Anni fa avevo pure un blog, ma in realtà il mio interesse era mostrare cosa mangia uno sportivo di alto livello. Mi piace mangiar bene, assaggiare tutto e diciamo che sono arrivato nel Paese giusto».
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